i Marco De Martino
REGGIO EMILIA – Se il campionato finisse oggi, la Salernitana sarebbe retrocessa in serie C senza passare dai play out. Per fortuna di tempo ce n’è ancora in abbondanza ma vanno subito trovate le soluzioni a questa crisi nerissima (2 punti nelle ultime sei partite) altrimenti i granata rischiano seriamente di fare la fine dello scorso anno, con l’unica differenza che stavolta, il salto all’indietro, sarebbe devastante. Il ritorno di Stefano Colantuono somiglia ad un film già visto qualche mese fa. Le frasi del post partita «L’avversario è troppo forte», «Possiamo salvarci», «Il gruppo c’è» risuonano come la colonna sonora di un classico del genere horror. Non è accettabile, non è tollerabile prendere a cuor leggero una sconfitta come quella maturata sul campo del Sassuolo che è sì fuori categoria ma che ha mostrato crepe ogni qualvolta la Salernitana ha provato -timidamente- ad affacciarsi nella sua area di rigore. E non è veritiera neppure l’affermazione «Il risultato è troppo severo» perchè i neroverdi, pur avendo segnato due dei quattro gol messi a referto in pieno recupero, hanno creato durante il match almeno altre sei palle gol nitide sprecate in maniera scellerata dai propri attaccanti e ne avevano realizzati altri due, annullati dal Var uno per un fuorigioco millimetrico di Mulattieri ed un altro per un fallo discutibile di Pieragnolo ai danni di Verde. La Salernitana in questo momento è come un malato resistente agli antibiotici e la gara di ieri ne è la prova. Con il 5-3-2 di Colantuono è rimasta totalmente in balia dell’avversario senza mai riuscire a ripartire a causa della presenza di due esterni di centrocampo -Ghiglione e Jaroszynski- che i realtà sono dei terzini e dunque più propensi a difendere che a spingere, ed alla scarsa mobilità delle mezzali Soriano e Tello che hanno ancora una volta evidenziato una tenuta atletica a dir poco preoccupante. Eppure, di riffa o di raffa, i granata con questo modulo avevano mantenuto la porta inviolata. Poi, il ritorno improvviso e forse immotivato, al 4-3-3 ha ridestato in alcuni singoli le incertezze e le amnesie che hanno provocato l’esonero di Martusciello e la caduta libera in classifica della Salernitana. Prima Fiorillo, poi Ferrari ed infine Jaroszynski, hanno involontariamente firmato i tre ‘’assist’’ decisivi per il Sassuolo rispettivamente in favore di Pierini, Laurientè e Moro. Ed è proprio questo il paradosso più grande che rende la sconfitta ancora più difficile da digerire, ovvero quello di regalare tre gol ad un avversario già forte di suo con altrettanti errori individuali. Il poker finale di Thorsvedt servirà solo per gli almanacchi. La Salernitana è terz’ultima ed all’orizzonte c’è la sfida, che sa tanto di spareggio salvezza, contro la Carrarese. Si attende una scossa vera che possa invertire un trend che dura ormai da più di un anno. La sensazione è che però non debba arrivare dalla squadra ma da più in alto. Iervolino, se ci sei, batti un colpo…