di Fabio Setta
SALERNO – Le regole sono regole. Giusto così. Ma quando sono sbagliate e soprattutto cambiate in corsa lo stesso senso di giustizia viene un po’ meno. Flagellata dal Covid, la Salernitana non ha raggiunto la famigerata quota di nove positivi e così visto il nuovo regolamento è stata costretta a scendere in campo contro la Lazio all’Arechi. La situazione dal punto di vista del Covid è peggiorata in casa granata negli ultimi due giorni. Venerdì due casi, ieri, a poche ore dalla partita altri tre. Sicuramente qualcosa non ha funzionato nel controllo dei calciatori ed anche la cena di squadra di metà settimana andava decisamente evitata. Anche su questo la nuova proprietà Alcuni giocatori, seppur negativizzati, non sono stati aggregati alla squadra in quanto ancora sotto obbligo di isolamento come da provvedimento emesso dall’Asl. A questi gli infortuni di Mamadou Coulibaly, l’assenza di Lassana Coulibaly impegnato in Coppa d’Africa, l’infortunio di Strandberg e la squalifica di Gyomber ha completato il quadro. Colantuono si è così ritrovato obbligato a schierare una squadra inedita scegliendo tra tredici giocatori a disposizione, come da regolamento, lanciando dal primo minuto al centro della difesa il classe 2002 Motoc, centrale moldavo della Primavera. A fargli compagnia i superstiti, alcuni come Obi e Ranieri appena negativizzati e quindi decisamente scarichi, e gli altri decisamente fiaccati nello spirito e nell’animo. Non erano le condizioni ideali per giocare certo e sicuramente questa partita può essere davvero il simbolo di quel calcio che il nuovo presidente Iervolino vuole provare a cambiare, entrando in punta di piedi ma con spirito da combattente. Presente in tribuna con tutta la famiglia, il nuovo patron granata non si sarà certo divertito ma avrà preso ulteriore consapevolezza che questo calcio ha bisogno di una svolta. Un esordio sfortunato per Iervolino nonostante la buona volontà dei giocatori in campo che hanno provato a lottare con i denti, soprattutto a inizio ripresa ma obiettivamente non c’è stata partita anche perché la Lazio l’ha chiusa dopo appena dieci minuti. Al 7’ punizione di Luis Alberto, sponda di Milinkovic Savic per Immobile che sblocca il punteggio. Dopo tre minuti, sfruttando un cross di Pedro, proprio l’attaccante della Nazionale di Roberto Mancini, ha siglato il raddoppio. Sotto di due gol, la squadra di Colantuono non ha avuto la forza di reagire. La Lazio di Sarri ha continuato così con il suo lungo possesso palla, a volte lento e stucchevole, provando accelerate improvvise. Sul finire del primo tempo ancora Immobile di testa ha colpito la traversa su punizione calciata da Luis Alberto. Nella ripresa è arrivato poi il terzo gol ospite firmato da Lazzari che conterà solo per le statistiche. Per la Salernitana quel che conta ora è rinforzarsi sul mercato e nel frattempo provare a recuperare i giocatori attualmente fuori. Domenica, nonostante tutto, c’è pur sempre il derby col Napoli.