di Marco De Martino SALERNO. «Salerno ora deve cominciare a dare»: per chi ancora non l’avesse capito, Lotito ieri ha ribadito il concetto. L’aver fatto pagare, nella passata stagione, il biglietto d’ingresso ai diversamente abili ed ai loro accompagnatori oppure l’aver attuato poche e mal riuscite iniziative promozionali per i tifosi non sono bastate al patron che, alla stregua del nostro governo, ha iniziato a stangare la tifoseria a suon di euro. A cominciare, udite udite, dalle amichevoli estive. Per carità in passato queste gare, contro avversari prestigiosi, servivano ai club a far cassa. Stavolta però Lotito ha deciso di far pagare il biglietto anche per assistere alle gare contro il Torrita e la Pianese. Quelle che di solito durano 80 minuti e finiscono 15-0. Ed è proprio questa la novità più grossa della conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Sanderra, nonostante abbiamo deciso di omettere le solite, immancabili elucubrazioni di Lotito sull’unico trofeo vinto dalla Salernitana, sulla squadra presa dall’Eccellenza, sui tremila in Supercoppa, sui diecimila abbonati, eccetera, eccetera. Una conferenza tenutasi, per la prima volta nella storia della Salernitana, a circa 400 chilometri di distanza da Salerno. Lotito e Mezzaroma innanzitutto hanno dovuto spiegare l’addio improvviso di Perrone: «Nessun attrito con lui, non ci sono divisioni in società, è stata una decisione del tecnico presa per motivi personali», ha detto Lotito. «Avevamo proposto il rinnovo a Perrone un mese fa. Ci siamo a lungo parlati e alla fine ci siamo lasciati da amici. Incomprensioni sulle scelte di mercato? Gli abbiamo preso Grassi e Nalini…», ha fatto eco Mezzaroma. Risposte abbastanza prevedibili, anche se qualche velata accusa sommessamente è emersa: «Forse ha lasciato -ha spiegato Lotito- per la preoccupazione di non riuscire a replicare quanto di buono fatto negli ultimi due anni. Lista di obiettivi e cessioni? Perrone non ne ha consegnate anche perchè era all’estero, e poi alle riunioni c’era Susini che diceva di condividere le sue idee. In ogni caso -ha sottolineato Lotito- la squadra la fa la società e non l’allenatore». Va da se quindi che Susini e Mariotto, i quali dopo l’addio di Perrone si sono precipitati a Chianciano, non hanno ancora in tasca la riconferma: «Valuteremo in questi giorni -ha detto il presidente della Lazio- se proseguiranno o meno la loro esperienza con noi». Capitolo Sanderra. Gustoso è l’aneddoto che Lotito tira fuori per illustrare la convocazione a Villa San Sebastiano del neo allenatore della Salernitana: «Quando l’abbiamo chiamato erano le dieci e mezza di sera e lui si trovava a circa duecento chilometri da Roma. Si è precipitato da noi e quando è arrivato si è scusato per come era vestito. Ci siamo scusati noi e, dopo poche battute, ci siamo subito capiti. E’ uno abituato a lavorare ed a conseguire risultati». Sulla stessa lunghezza d’onda Mezzaroma: «Deve rendersi conto del materiale umano, ma siamo sicuri che farà bene in un campionato che si preannuncia molto difficile». Anche Sanderra sarà costretto a peregrinare per la provincia per allenarsi: «Per il Volpe continuano ad emergere difficoltà. Ci stiamo cautelando, valutando Eboli e Baronissi ed altre ipotesi», ha spiegato Mezzaroma. A Lotito invece il compito di parlare della collocazione della Salernitana nel girone: «Noi abbiamo avvertito che potrebbero esserci problemi di ordine pubblico nel caso ci inserissero nel raggruppamento meridionale. Ci atterremo a quello che deciderà la Lega, ma è chiaro -ha aggiunto Lotito- che ci rivarremo su chi non metterà in atto le misure per prevenire eventuali fenomeni di teppismo». Chiusura sulla campagna abbonamenti: «Sta per partire, ora tocca ai tifosi», ha detto Lotito. Ma se il buongiorno di vede dal mattino…
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