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Valentini: Salernitana destinata alla retrocessione

Valentini: Salernitana destinata alla retrocessione

SALERNO – Il direttore sportivo della Salernitana Marco Valentini (nella foto US Salernitana 1919) è finalmente uscito allo scoperto (anche se non per tutti…) ed ha parlato ieri mattina facendo chiarezza innanzitutto sulla posizione di da Roberto Breda. In un’intervista rilasciate alle emittenti televisive salernitane e come riportato dal sito Ottopagine.it, Valentini ha spiegato i motivi della scelta di confermare il tecnico trevigiano dopo la sconfitta contro il Palermo: “Bisogna capire da dove si è partiti. Sono stato chiamato dopo Catanzaro quando la società era preoccupata nel ripetere la stagione che aveva appena mandato in archivio, con una squadra destinata a retrocedere. Quando c’è stato il doppio cambio è iniziato un nuovo corso. Ma ora non si deve fare gli stessi errori dell’anno precedente, cercando di imparare. Quando le squadre sono in difficoltà la cosa più facile per tutti è quella di cambiare allenatore per risolvere le cose. Ma non sempre è così. Tutte le squadre che lottano per non retrocedere, ad eccezione di Mantova e Carrarese, hanno cambiato allenatore. Tutte le squadre che erano impegnate nella lotta salvezza a dicembre lo sono anche loro. Quella non è la soluzione. Non bisogna farsi prendere dal momento. Ho raccolto la sofferenza della tifoseria per questo momento, il mio compito è quello di cercare di trasmettere l’amore della gente. Breda ha fatto dodici punti in undici partitePiù di noi hanno fatto Sudtirol e Frosinone. Noi saremmo salvi prendendo in considerazione l’era Breda”. Valentini dimentica però che l’esonerato e tanto vituperato Martusciello ne ha fatti 13 in tredici gare, praticamente le stessa media. Il ds granata però continua sulla stessa falsariga: “Non sono soddisfatto di come stanno andando le cose, meritavamo due-tre punti in più. Siamo in un momento in cui non riusciamo ad avere continuità. Per uscire da questa situazione bisogna cambiare passo. Bredaa 300 panchine in serie B. E’ una bandiera, ci sta che sia dispiaciuto. Ma ha l’esperienza, la consistenza di allenatore e di uomo per uscire fuori. Abbiamo preso consapevolezza del momento ma serve pazienza perchè solo così possiamo uscire fuori da questo momento”. In ogni caso dopo la gara con il Palermo la società ha meditato a lungo su un possibile cambio tecnico: “Si sono fatte valutazioni -ha spiegato Valentini- ma non per la sconfitta e per il pubblico che rumoreggia. Ci siamo sempre confrontati anche dopo le vittorie. Per me è tutto normale perché a volte anche dopo i successi bisogna analizzare cosa non è andato e dopo misurarsi. Dopo Palermo, squadra molto forte e che ha vinto per due giocate individuali e con la squadra rimasta in partita fino alla fine, abbiamo fatto delle valutazioni. E pensavo che cambiare allenatore non servisse anzi, forse poteva essere il colpo di grazia. I quattro allenatori dello scorso anno ne sono la riprova. A Frosinone erano disperati quando sono arrivati a Salerno e poi hanno fatto quattro vittorie di fila. Io sono convinto che questa squadra possa scattare come hanno fatto loro”. Il prossimo ostacolo si chiama Juve Stabia ed è tutt’altro che agevole: “La serie B ma non per la Salernitana bisogna avere intensità ed essere avvelenati. Le prime parole che ho detto alla squadra sono queste. La Juve Stabia ha motivazioni ma anche noi ne abbiamo tantissime: vogliamo rialzarci da questa classifica difficile, c’è unità e voglia di emergere e tirarsi fuori da questa situazione. Se loro hanno i loro obiettivi, noi avremo i nostri. Questa città non deve retrocedere. Abbiamo tutti i mezzi per tirarci fuori. Le chiacchiere contano poco, bisogna fare i fatti. Ora conta lavorare e cercare di migliorare perché la classifica ci impone questo”. L’effetto del mercato di gennaio finora si è visto poco: “Abbiamo lavorato per migliorare la rosa. Ne ho presi nove ma non tutti titolari. Quello che vive la Salernitana lo vivevano anche altre squadre. Noi abbiamo preso rinforzi che dovevano darci una mano sia nell’undici titolari che per darci ricambi di qualità. Per caratteristiche ad esempio mancava sostanza e quantità e penso a Girelli e Zuccon. E se il loro minutaggio non è importante e perché ci sono calciatori che hanno qualità. Raimondo lo volevano dieci squadre di serie B e anche Cagliari e Parma. Cerri ha fatto la differenza ma poi il rigore di Cesena lo ha fatto perdere il colpo. Raimondo invece ha subito il contraccolpo psicologico. Io confido che abbiamo preso i due migliori attaccanti. Credo che questa squadra abbia un attacco inferiore solo a pochi organici. Con qualche gol in più avremmo avuti punti in più in un campionato che si deciderà alla fine”. Con i se e con i ma, però, non si va avanti. E la Salernitana, negli ultimi due anni, ne ha sentiti tanti ma di fatti e di punti ne ha racimolati pochi…

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