di Fabio Setta
Niente da fare ma perché stupirsi in fin dei conti. Senza successi nel 2024, tra mestizia e tristezza, la Salernitana attende ormai soltanto l’aritmetica certezza di salutare la Serie A. La Fiorentina per la prima volta in campionato vince all’Arechi col minimo sforzo, o anche meno se possibile. Per inerzia come qualcosa d’inevitabile che puntualmente si è verificato al termine di una partita giocata a ritmi balneari in cui la squadra di Colantuono non ha praticamente mai tirato in porta. Definire il primo tempo soporifero è davvero riduttivo. Un ottimo spot per chi soffre d’insonnia. Ritmi bassi, poche occasioni e giocatori che sembrano essere in campo solo perché obbligati dal calendario e dal contratto. Qualche velleitaria conclusione di Ikoné, un passaggio di Basic a Terracciano e poco altro in quarantacinque minuti di nulla. La classica gara di fine stagione, con qualche turno di anticipo, ma la Salernitana dal basso della sua classifica ha ormai davvero troppo poco da chiedere alla stagione. L’unica motivazione è quella di evitare il record negativo di punti nella A a venti squadre ma nulla di più. Situazione simile anche per la Fiorentina, con la testa all’Europa più che al campionato, arrivata a Salerno peraltro senza attaccanti di ruolo, con Barak falso nueve, ma soprattutto reduce dai 120 minuti di Conference League disputati appena giovedì scorso. Con la curva ad alternare cori contro la Fiorentina, contro i giocatori (ma nessuno contro la società nda) e cori di sostegno, la Salernitana nel secondo tempo ha rischiato di andare subito in svantaggio. Dopo l’indecisione di Pierozzi, Ochoa ha chiuso lo specchio a Sottil. L’occasione sprecata dall’undici di Italiano ha avuto almeno il merito di accendere un po’ la sfida dell’Arechi. La Salernitana ha provato ad alzare il proprio baricentro ma inevitabilmente la squadra di Colantuono ha pagato l’ormai nota inconsistenza offensiva con Tchaouna troppo fumoso, Candreva piuttosto stanco e Ikwuemesi che è il solito Ikwuemesi. D’altronde il peggio attacco del campionato, insieme all’Empoli è quello granata. La Fiorentina con poche idee ha provato a fare qualcosa mentre Colantuono ha tentato di cambiare qualcosa inserendo Weissman e Martegani, dopo aver perso Pirola per infortunio ad inizio secondo tempo sostituito da Pellegrino. La mossa giusta alla fine l’ha trovata Italiano inserendo Kouamé. L’ex Cittadella prima tutto solo, su verticalizzazione di Ikoné, si è fatto ipnotizzare da Ochoa che però nulla ha potuto qualche minuto dopo sul colpo di testa dell’attaccante che ha sbloccato e chiuso il match dell’Arechi, griffato in pieno recupero dal raddoppio firmato da Ikoné. In casa Salernitana non resta che aggiornare le statistiche negative con la ventiduesima sconfitta stagionale, undicesima sconfitta all’Arechi. I numeri parlano, le parole ormai sono superflue.
SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Pierozzi, Fazio, Pirola (62’ Pellegrino); Sambia (84’ Zanoli), Legowski, Basic (84’ Simy), Bradaric; Tchaouna, Candreva (68’ Martegani); Ikwuemesi (68’ Weissman). A disposizione: Costil, Allocca, Pasalidis, Gomis, Sfait, Vignato. All. Colantuono
FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Kayode (82’ Faraoni), Quarta, Ranieri, Parisi; Lopez (70’ Arthur), Duncan (82’ Mandragora); Ikoné, Castrovilli (70’ Kouamé), Sottil; Barak (87’ Milenkovic). A disposizione: Martinelli, Christensen, Dodo, Biraghi, Infantino, Biagetti, Caprini, Sene. All. Italiano
ARBITRO: Marchetti di Ostia Lido (Preti di Mantova-De Meo di Foggia. IV Uomo: Perenzoni di Rovereto. VAR: Fabbri di Ravenna. Assistente VAR: Di Paolo di Avezzano)
MARCATORI: 79’ Kouamé, 95’ Ikoné
NOTE: Spettatori 14597 (quota abbonati 10958), 327 dei quali provenienti da Firenze. Ammoniti: Lopez (F), Basic (S), Sottil (F), Ranieri (F), Candreva (S), Quarta (F) Calci d’angolo 2-5 (1-3 pt). Fuorigioco 3-2. Recupero 0 pt, 5’ st.