SALERNO – Ci crede. Fortemente. Coinvolto dal progetto, sorpreso dall’entusiasmo del presidente e dall’accoglienza ricevuta. Walter Sabatini, nuovo direttore sportivo della Salernitana (foto Gambardella), ha in testa un solo obiettivo e per raggiungerlo è pronto a tutto, a lavorare anche di notte. L’imperativo è chiaro: “Sono di fronte ad un impegno grande che mi prendo in prima persona, sostenuto dalla società fatta da uomini di cultura e mi sento tutelato. Non voglio retrocedere, mi ucciderebbe. Spero di continuare a vivere e farò di tutto perché non succeda”. Nel suo discorso introduttivo l’ex ds di Palermo e Roma, tra le tante, si è detto sorpreso dell’accoglienza riservatagli: “Accoglienza straordinaria che non mi sarei atteso e questo è uno stimolo straordinario di cui tutti hanno bisogno e che rende quanto sia tangibile la forte attrazione che la città sviluppa intorno alla squadra. Lo sapevo già ma a volte c’è bisogno di cose materiali per capire in quale “guaio” ci si ficca. Per me essere qui non è un guaio, è un privilegio. Ho avuto una vita sportiva lunghissima, questo non è il mio capolinea o parabola discendente come ha detto qualcuno. È un ulteriore step, un trampolino di rilancio fantastico che vorrei soltanto con questo club. Io vorrei la mia ripartenza fosse da qui con queta società”. La scintilla con il presidente Iervolino è scattata subito: “Mi ha convinto il suo modo di essere, in tanti anni di calcio non ho mai sentito un dirigente dire dobbiamo creare un sinallagma. Stai attento con i termini, gli ho scritto, altrimenti scateni una nevrosi collettiva. È un imprenditore di successo, parla della Salernitana con enfasi. Ha in mente cose fantastiche. Quando ci sarà la prima assemblea di Lega, arriverà un tornado di idee rivoluzionarie sugli altri presidenti. È il suo modo di pensare alla vita, mi ha detto che è un amante della bellezza. La bellezza salverà del mondo, ci credo anche io. La bellezza può migliorare i sentimenti. Voglio generare gioia nella gente, nei bambini, questo è il senso del mio mestiere. Ho raccolto tante soddisfazioni, stadi in festa mi hanno appagato. Voglio proseguire su questa strada, anche se so che sarà un’avventura, un capitolo sportivo, molto impegnativo. Non posso venire qui e fare un programma. Questo lo fa il presidente, meraviglioso e propositivo che farà la fortuna di questo club. Sa costruire la fortuna, ha costruito la sua, costruirà quella della Salernitana”. La situazione in classifica non è delle migliori ma può anche essere uno stimolo: “Non ero un matematico a scuola, anzi ero un somarone; preferivo la filosofia ma l’aritmetica la conosco. La situazione è poco meno che tragica, sono certo di riuscire a combattere fino all’ultimo tuffo che spero sia quello decisivo per la salvezza. Credo a quello che dico, credo in quello che dico, voglio salvarmi. Le altre contendenti penseranno che siamo già fuori, non è così. Faremo le cose giuste. Il concetto di instant team abbiamo condiviso. Impossibile fare interventi programmatici. Ora serve costruire una squadra determinata e che possa raggiungere un obiettivo. Una squadra usa e getta, calciatori subito pronti per la battaglia sportiva. Voglio aggiungere che non sopporterò calciatori alle prese con problemi psicologici, non mi interessano i dolori del giovane Werther. C’è una guerra da fare tutti insieme, ci alleneremo tutti i giorni per vincere. L’allenatore avrà tutto il bisogno del mio supporti, arriveranno calciatori prima possibile. Mercoledì nuovo incontro con la società per chiedere due o tre operazioni, importanti ma non decisive per affrontare la prossima partita che non sarà certo un’amichevole. In fondo al mercato arriveremo con una squadra cambiata ma non farò piazza pulita”.
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