La questione Sanità tiene banco a Mercato S. Severino, un Comune nel quale le carenze strutturali sono sempre più preoccupanti e continuano a riflettersi sulla popolazione con grave pregiudizio per la sicurezza e le violazioni del diritto alla salute.
Da due giorni, sul tavolo del segretario comunale e del prefetto di Salerno, c’è una interrogazione del consigliere di opposizione Giovanni Romano, già sindaco del Comune, sulla mancata attivazione del servizio del 118, inutilmente varato con una delibera di giunta di circa un anno e mezzo fa (è la n. 105 del 27 maggio 2022).
L’ubicazione del servizio, importantissimo per un territorio nel quale si sono verificati recentemente inquietanti casi di soccorsi mancati o tardivi, con decessi che probabilmente potevano essere evitati, fu prevista nei locali del Centro polifunzionale “Marco Biagi”, in via F. Biondo.
A ottobre scorso, fu annunciata l’imminente attivazione, nei suddetti locali, dell’attesissimo servizio, anche in adesione alla volontà dichiarata dalla Regione Campania, risultante da atti ufficiali. Nonostante l’annuncio amplificato anche dai social istituzionali, però, a un anno e mezzo dalla delibera e a sei mesi dall’assegnazione della gara, ricorda l’ex sindaco Giovanni Romano, non ancora il servizio del 118 risulta attivato presso i locali dell’associazione aggiudicataria.
Da qui, la richiesta di conoscere in tempi brevi i motivi di tale ingiustificato ritardo e quali iniziative l’Amministrazione comunale intenda assumere per evitare che un centro di circa 20mila abitanti continui a non avere un servizio in grado di gestire con tempestività le ricorrenti emergenze sanitarie della popolazione.
L’iniziativa di Romano, che di fatto stigmatizza i silenzi e l’inattività del Comune, amplifica una lunga battaglia che sul problema ha sostenuto da anni il cardiologo Carmine Landi, presidente dell’Associazione “Grazie di Cuore” e già amministratore comunale. Landi, proprio la settimana scorsa, ha preso posizione contro una sterile riunione tra i sindaci della Valle dell’Irno, incontratisi per affrontare i problemi relativi all’ospedale “Fucito”, il cui Pronto soccorso è totalmente insufficiente per le esigenze della popolazione. Nell’esprimere le sue doglianze per un incontro definito “elettoralistico” oltre che per nulla concreto, il cardiologo Landi aveva rilanciato le sue critiche per la mancata istituzione del 118 e soprattutto per i silenzi dell’Amministrazione comunale che non ha mai concretamente motivato il perché di tale incomprensibile ritardo.
Ora, con l’interrogazione di Giovanni Romano, il problema assume una valenza politica oltre che sociale, nella speranza che si riesca finalmente ad affrettare il percorso per l’istituzione del 118. In paese il fermento continua a crescere e non si esclude, in caso dovesse protrarsi l’attesa, che le associazioni e i comitati spontanei nati per la difesa del diritto alla salute indicano manifestazioni pubbliche con il coinvolgimento delle componenti sociali e degli studenti.