Carmine Petraccaro*
Considerato che è costume ormai non dare alcun riscontro da parte della Pubblica Amministrazione alla corrispondenza e alle note sulla stampa aventi ad oggetto la sicurezza ed il superamento delle barriere architettoniche, mi sento in dovere di intervenire ancora sul tema, tanto più che in questi ultimi decenni, a far data dalla Legge n.13/1989, la Legge 104/1992, il D.P.R. 503/1996 e il D.M. 236/89 hanno portato il problema all’attenzione degli Enti Pubblici, dei privati, dei tecnici, delle Imprese. Ebbene, malgrado tutto ciò e l’impegno di ingenti risorse per la “rigenerazione” e “riqualificazione” urbana, a Mercato San Severino si va contro corrente pensando che tutto questo sia una “opzione”! Vengono ciclostilati progetti, programmate nuove opere sulla base di fantasiose ed estemporanee “Norme fondamentali” soprattutto prive di “buonsenso”! Malgrado gli interventi milionari risultino finanziati, per giunta con il P.N.R.R., questi temi risultano completamente ignorati. Ebbene, ricordino costoro che chi predispone i progetti di fattibilità tecnica, i progettisti, i direttori dei lavori, i collaudatori, il responsabile del procedimento e il responsabile amministrativo dell’Ente commettono tutti un reato penale. Reato che diventa ancora più grave nel momento in cui le scelte progettuali e la esecuzione delle opere non rispettano le Norme sul superamento delle barriere senso– percettive per i non vedenti di cui alla Legislazione del 1996 e 1986. Il nuovo Corso Diaz di Mercato San Severino è stato, infatti, trasformato in una istallazione fissa per gare pedonali ad ostacoli con esposizione di birilli, bancarelle ed oggetti di ogni genere, ignorando del tutto gli accorgimenti e le segnalazioni prescritte dalle norme consistenti nei percorsi “tattilo-plantare-vocale” e “LVE” (Loges – Vet – Evolution) e nelle mappe di rilievo. Sono così gravi tutti gli aspetti connessi alla presenza di barriere architettonico-percettive che affrontare tutto il quadro che ormai segna fisicamente l’interno urbano è impossibile! Risulta infatti ignorato tutto quanto previsto dall’art. 82 comma 7 del DPR 380/2001 ex art. 24 comma VII Legge 104/92, con la quale le figure professionali coinvolte vengono punite con ammenda da € 5.146 ed € 25.522,00 e con la sospensione dai rispettivi albi professionali per un periodo compreso da uno a sei mesi. Tutto questo è stato colpevolmente ignorato dall’Ente, non solo quando ha approvato i progetti, ma anche quando tutto questo è stato segnalato a mezzo raccomandata e comunicati stampa, come del resto è successo con la Biblioteca, purtroppo ancora aperta al pubblico anche per manifestazioni e dove risulta installato su spazio pubblico un “ponte levatoio” come rampa. Tutte cose queste sono state fatte rilevare, sia nella fase progettuale che in quella di realizzazione delle opere, all’Ente, il quale ha ignorato che per un pubblico ufficiale che venga a conoscenza di tali deficienze progettuali c’è l’obbligo di denuncia immediata del reato contravvenzionale. In tutto questo peraltro, risulta ignorato che, secondo la Legge n.41 del 1986 art. 32 comma 20, non possono essere erogati finanziamenti pubblici per la realizzazione di progetti in contrasto con le norme di cui al D.P.R. n. 384 del 27/04/1978 in materia di superamento di barriere architettoniche. Lo stesso vale per il D.P.R. n. 503/96 art. 1 comma 7. L’inesistenza delle barriere percettive costituisce come è noto, forma di discriminazione. La Legge n. 104/1992 art. 23 comma 5, prevede (cito testualmente) “… chiunque sull’esercizio dell’attività di cui all’art. 5 primo comma della Legge 17/05/1983 n.217 o di altri pubblici esercizi, discrimina le persone handicappate è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da un milione a dieci milioni di lire e con la chiusura dell’esercizio da uno a sei mesi”. Vale a dire che per il momento, avendo aperto al pubblico la Biblioteca Comunale e il Corso Diaz, diventato il “salotto buono della città”, in disparte dal danno economico dell’opera, potremmo essere costretti ad assistere alla chiusura del Corso e della Biblioteca! * Architetto





