di Erika Noschese I
n pronto soccorso dal 7 ottobre per vomito ed epigastralgia, ieri mattina ha perso la vita dopo un arresto cardiocircolatorio. Le sue condizioni di salute peggiorano da un momento all’altro, ma nessuno sembra conoscerne le cause. Ancora una morte sospetta al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno: a perdere la vita è stata una 28enne del Senegal, W.A.S., residente a Baronissi insieme alla sua famiglia, apprezzata in città. Il 7 ottobre ha accusato un malore. Inizialmente sembrava essere un banale virus intestinale, ma la giovane stava poco bene e il papà ha deciso di portarla al pronto soccorso del Ruggi, dove sembrava essere stata confermata l’iniziale diagnosi. I medici in servizio devono averlo pensato anche loro, poiché hanno lasciato la giovane in pronto soccorso per diversi giorni nonostante le problematiche di salute riferite. La ragazza soffriva infatti di anemia di Blackfan-Diamond, una malattia ematologica caratterizzata da totale assenza di globuli rossi nel midollo osseo, ed era in cura proprio presso il Ruggi. La 28enne è stata visitata poche ore dopo l’accesso in pronto soccorso, le sono state effettuate alcune analisi, ma è rimasta lì fino al 13 ottobre, quando le sue condizioni di salute si sono aggravate ulteriormente e in pronto soccorso l’hanno trasferita in codice giallo. Alle 6:15 si è verificato l’arresto cardiocircolatorio e poche ore dopo, alle 10:09, il codice rosso con immediato trasferimento in rianimazione. Solo poche ore prima, la ragazza aveva raggiunto telefonicamente il padre, raccontando di sentirsi male e di essere preoccupata per le sue condizioni di salute. Ieri mattina è avvenuto il decesso. Nessuna spiegazione sarebbe stata fornita alla famiglia della ragazza che, stando a quanto si apprende, non avrebbe ancora sporto querela. Già nella giornata di oggi dovrebbe esserci l’ultimo saluto, ma non si esclude che, assistiti da un avvocato, i familiari possano sporgere denuncia per conoscere cosa sia accaduto realmente alla figlia. Non è il primo caso di morte sospetta: solo pochi mesi fa, un giovane straniero aveva perso la vita dopo che i medici, probabilmente, avevano sottovalutato lo stato di salute del ragazzo. Proprio nei giorni scorsi, a questo giornale, uno specializzando ha denunciato quanto accaduto in pronto soccorso a un collega: il giovane aveva chiesto un consiglio per un paziente al primario valutando l’ipotesi di trasferimento presso il reparto di infettivologia, ma di tutta risposta il primario lo avrebbe apostrofato con parole poco eleganti, accusando il giovane di perdere tempo e di far perdere tempo agli altri. Un atteggiamento che sembra aver allarmato alcuni giovani medici che chiedono l’intervento del direttore generale del Ruggi per evitare ulteriori episodi simili in futuro. Episodi che minano la serenità degli specializzandi e non garantiscono ai pazienti l’attenzione e la cura che essi meritano.