di Erika Noschese
Gli spazi possono compromettere le aree pulite; i percorsi non fungono da tutela; mancano spazi dedicati ai pazienti covid. Sono alcune delle criticità evidenziate da Pietro Antonacchio, segretario della Cisl Fp di Salerno secondo cui al di là dell’aumento della curva epidemiologica e dell’indice di trasmissibilità dell’agente virale Covid-19 con conseguente aumento considerevole dei casi ospedalieri che ha coinvolto sia utenti che operatori sanitari mandando in blackout il presidio, il Dea di II livello è andato in “cortocircuito”. “Sembrerebbe manifesto, considerando i dati che vengono espressi dalle varie unità di crisi delle varie regioni, e dalle cronache dei mass media rispetto all’ingolfamento dei vari presidi: ma purtroppo non è proprio così, ovvero non vi è possibilità, soprattutto per ragioni logistiche che impediscono di definire percorsi in sicurezza, di affrontare in maniera adeguata utenti No/Covid, Covid conclamati e sospetti”