Enrico Coscioni, primario di cardiochirurgia 2, verso il processo per la morte di Umberto Maddolo, di Montecorvino Rovella 62 anni. L’inchiesta praticamente chiusa, poggia sulla perizia del Ctu nominato dalla Procura per l’esame autoptico. Nel corpo dell’uomo fu ritrovata una garza di circa 15 cm che poi avrebbe portato alla morte del povero Moddolo, reperto che fu sequestrato dai Nas subito dopo gli accertamenti. L’inchiesta è andata avanti, sono stati ascoltati infermieri e compimenti dello staff dello stesso Coscioni. Secondo indiscrezioni uno degli infermieri presente in sala operatoria avrebbe confermato che quando fu fatta la conta mancava la garza ma che lo stesso Coscioni volle cucire la ferita. Se l’indiscrezione fosse confermata è chiaro che si aggraverebbe la posizione del medico.Ma l’operato di Coscioni fa parte di un apposito capitolo redatto dagli ispettori inviati al Ruggi dal Ministro della Sanità Schillaci dopo le denunce e l’interrogazione del senatore di Fdi Antonio Iannone. Nonostante l’inchiesta della Procura e la relazione ministeriale il Dg D’Amato non ha mai inteso avviare una commissione d’inchiesta e sospendere il primario. Eppure la vicenda è chiara nella sua drammaticità, il paziente cominciava a stare male, ci si è limitati ad una semplce radiografia che secondo gli esperti nulla poteva chiarire sul blocco della circolazione e non si è provveduto ad una aortografia che avrebbe sicuramente evidenziato la presenza della garza all’interno del corpo del paziente e si poteva intervenire per rimuoverla?
Oltre al silenzio di D’Amato che ricorderete fece filtrare un comunicato pilatesco, anche i sindacati tacciono. Di cosa hanno paura? Visto che fanno comunicati anche per un’unghia incarnita, difronte ad un episodio del genere il loro silenzio ela mancata interlocuzione con lo stesso D’Amato sanno di omertà fino a sfiorare la complicità. Ricordate il caso Maffulli, il professore di ortopedia accusato di far effettuare flessioni ai giovani studenti? Quando la vicenda venne fuori giustamente il direttore del Ruggi, al di là degli accertamenti della magistratura, volle vederci chiaro e istituì la commissione interma. Come mai lo stesso trattamento non è stato riservato a questa vicenda?
I fatti risalgono allo scorso dicembre. Per questo motivo risultano indagati lo stesso Enrico Coscioni, Gerardo Del Negro, Francesco Pirozzi, Giuseppina Fezza, Pietro Toigo per Cooperazione nel delitto colposo. omicidio colposo e Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario. Umberto Maddolo fu ricovertato al Ruggi per problemi cardiaci che dovevano essere superati con due by pass. Pare poi che nel corso dell’intervento gli fu sostituita anche una valvola aortica. Alla fine l’uomo è deceduto lo scorso dicembre. I familiari, la moglie Anna Coralluzzo e i figli Alessio e Angelo che risultano parte lese nell’indagine della Procura di Salerno, condotte dal sostituto procuratore Lidia Vivaldi, vollero vederci chiaro. Ora la vicenda sarà chiarita in un’aula di Tribunale. Con ulteriori provvedimenti che potrebbero arrivare da Roma, visto il silenzio del Dg D’Amato.