di Arturo Calabrese
La Giunta di Roccadaspide, guidata dal sindaco Gabriele Iuliano, il 7 agosto scorso ha approvato la proposta progettuale “Roccadaspide, Città della castagna” dal 31 ottobre al 2 novembre, da candidare a finanziamento regionale. luliano firma, come previsto da punteggio in bando, un’associazione di attori con tante associazioni, tra cui Eventi dell’aspide 2024, Liberamente Donne, Vivi Doglie, Associazione “Uniti per Massano”, I Cinghiali del Cilento, Associazione Serrattiva, associazione Le Tre Tempe.
Di fatto vengono solo utilizzate e messe in mezzo per candidare il progetto per poi renderle escluse in delibera, tranne “Eventi dell’Aspide”, il cui presidente è il dipendente comunale Massimo Sabetta, recente vincitore di concorso, che al momento non risulta ancora aver pubblicato il rendiconto da decine di migliaia di euro del Festival dell’Aspide 2024.
La graduatoria è stata pubblicata il 14 novembre, ma la Festa della Castagna candidata a bando è stata ormai svolta ad ottobre, dimenticando di fatto la proposta progettuale.
Il 9 dicembre scorso, la giunta si riunisce, prende atto del finanziamento, e, nonostante la festa sia già svolta, decide comunque di proporre un nuovo evento in prima edizione (con quel finanziamento) trasformando il titolo in “Roccadaspide – Città della Castagna… A Natale” modificando quindi gran parte dei requisiti progettuali, dal titolo alle date, al carattere di storicità dell’evento stesso, non essendo mai stato svolto a Natale, in un periodo fuori stagione di raccolta delle castagne.
L’evento si doveva inserire in un percorso turistico associato alla storica festa della Castagna di Roccadaspide, prevedendo la possibilità di partecipare alla raccolta delle castagne. Ma, si sa, a Roccadaspide tutto procede su binari particolari tra affidamenti a parenti e amici, tutto documentato e non smentibile, a fondi conferiti a cittadini vicini agli amministratori, elemento altrettanto incontrovertibile dato che, fortunatamente, scripta manent.
In tutto questo racconto, documentato come sempre da atti ufficiali, ritorna protagonista l’attività che fu costituita dall’assessore Giuseppe Iuliano e dal suo socio, il consigliere Rosario Miano, che ottenne un finanziamento pubblico a fondo perduto di 7500 euro a seguito della partecipazione di un bando “per comuni marginali contro lo spopolamento”.
Attività avviata e poi ceduta al nipote del sindaco dopo 1 anno e mezzo disattendendo uno dei punti principali del bando stesso. Il neo proprietario dell’attività, e cioè il nipote del sindaco Iuliano, il 29 dicembre scorso, emette una fattura all’ente comunale, in totale assenza di impegno di spesa, per un importo di 650 euro per cibo e bevande consumati nel suo bar durante le due serate dell’evento di cui sopra dai componenti dei gruppi musicali e dai volontari dell’assistenza sanitaria.
Tutto in famiglia, come già accaduto in passato: fattura del nipote del sindaco che verrà senza indugio liquidata dal segretario comunale, nominato dallo stesso zio-sindaco, sotto gli occhi di tutte le altre attività che pagano le tasse e non hanno avuto alcun contributo pubblico per avviare la loro attività di lavoro. In tutto questo, e occasione è per lanciare un appello alle altre associazioni firmatarie per l’ottenimento del finaziamento, le stesse saranno state informate dal Sindaco?