Roccadaspide: cognomi e incroci del destino - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Riprendiamo con un salto indietro nel tempo e cioè ad un articolo di qualche mese fa nel quale si parlava di un concorso in quel di Roccadaspide.

In quello scritto non si parlava dell’agente di polizia municipale Mariangelo Iuliano che, all’epoca dell’estensione dell’articolo, non aveva alcun legame con rappresentanti del consiglio comunale, nonostante il cognome.

L’agente Mariangelo luliano è vincitore del recente concorso e nei prossimi giorni perderà il primato di non essere riferimento di nessun membro della massima assise comunale, in quanto la nuova subentrante consigliere è Nicoletta Gnazzo, come si evince dall’avviso di convocazione del consiglio comunale dove è avvenuta la surroga. La neo consigliere è la compagna del padre di Mariangelo Iuliano. Dopo le dimissioni da assessore di Daniela Comunale, il sindaco corre a ripari e dopo quasi dieci giorni da tale decisione, ma c’è da sottolineare che da tempo la ex assessore non partecipava i lavori della giunta, procede alla sostituzione dell’assessore Daniela Comunale e assegnazione deleghe, nominando Erika Urti che sedeva in consiglio.

Come già argomentato in passato, infatti, non è facile sostituire un assessore portatore di 610 voti, candidata di spicco anche alle precedenti elezioni regionali. Consapevole di ciò, il sindaco Gabriele luliano nomina dapprima Urti assessore, che alle elezioni prese duecento voti in meno rispetto alla Comunale, essendo unica soluzione interna al consiglio, tale cioè da poter garantire la quota rosa in giunta e poi la convince a dimettersi da consigliere, facendole conservare solo la carica di assessore esterno.

Così facendo, entra in consiglio comunale la prima dei non eletti e cioè la suddetta Nicoletta Gnazzo. Dopo le dimissioni di Daniela Comunale, avvenute in momenti di turbolenti vicende politiche non solo locali, il sindaco Gabriele luliano aggiorna la sua squadra con due ingressi, proprio a documentare il valore della perdita politica accusata dalla maggioranza a causa delle dimissioni della stessa Daniela Coomunale. E insomma, anche l’ultimo degli Iuliano a non avere vicinanze con chi siede in consiglio o in giunta può entrare nel cerchio magico. È stato detto e scritto già altre volte: a Roccadaspide, chiamarsi Iuliano serve davvero a tanto.

Tra incarichi diretti o indiretti, servizio civile, facilitazione varie e scatti di carriera, quel cognome assume un valore importantissimo. Nel comune dell’interno, sono già state minacciate querele, forse per spaventare o forse per difendere l’onorabilità dell’amministrazione, ed è giusto, c’è la libertà anche in questo, ma è tutto alla luce del sole, esattamente come i cognomi che ritornano, esattamente come gli stanziamenti di fondi pubblici nei confronti della Dervit, sempre lei, esattamente come gli affidamenti per le forniture all’ente. Tutte elementi, questi, che saranno oggetto di prossimi articoli, perché è giusto che si sappia come vengano spesi i soldi dei cittadini e in quali tasche essi vadano.

È tutto legittimo, sempre meglio sottolinearlo, ma lo è anche parlarne e scriverne nell’ottica, anche, di una semplice esposizione dei fatti.

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