di Pina Ferro
L’imprenditore Roberto Squecco lascia il carcere di Fuorni dopo cinque mesi di detenzione. Nella tarda serata di lunedì gli è stato notificato il provvedimento emesso dal tribunale di Salerno e con il quale veniva disposta la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella del divietto di dimora nella provincia di Salerno con la prescrizione di non accedere in alcun comune della provincia. Poco dopo le 21,30 di lunedì sera Roberto Squecco ha lasciato il carcere di Salerno per recarrsi a Roma dove trascorrerà i prossimo giorni in attesa di indfividuare un’area più vicina alla Provincia di Salerno. L’imprenditore nel settore delle onoranze funebri e ttrasporto infermmi fu arrestato con l’accusa di Intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio, peculato, abuso d’ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’indagine prese il via dagli avvenimenti successivi alla vittoria elettorale di Franco Alfieri. Questi, alla guida di una coalizione di centro sinistra, fu eletto sindaco di Capaccio Paestum il 9 giugno 2019. Qundo fu decretata la vittoria di Alfieri i cittadini assistettero ad un carosello di ambulanze. I mezzi di soccorso, di Squecco, sfilarono per le strade di Capaccio a sirene spiegate. Un episodio pubblicizzato su Facebook e che fu oggetto di numerose segnalazioni. Inoltre, il 20 giugno del 2019 vi fu una querela ratificata dal senatore Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia a cui seguirono due interrogazioni parlamentari. L’attenzione degli investigatori si concentrò così su Roberto Squecco, imprenditore gestore di fatto di tutte le associazioni che operavano nel settore del trasporto infermi e delle collegate società di onoranze funebri, associazioni e società solo formalmente intestate a suoi parenti e collaboratori. Squecco ha precedenti penali di rilievo (è stato condannato, con sentenza definitiva per tentata estorsione in danno di un imprenditore proprio del settore delle onoranze funebri, reato commesso al fine di agevolare il clan camorristico Marandino) ed è stato già sottoposto a misura di prevenzione patrimoniale. Tuttavia, scrivono gli inquirenti, l’uomo continuava ad avere dirette interlocuzioni con le amministrazioni pubbliche, gli enti, i clienti, i collaboratori ed i fornitori, non giustificabili con il suo ruolo di dipendente di una delle societa’ funebri controllate e di volontario delle associazioni/onlus a lui riconducibili. Già a ottobre 2019, venivano eseguiti, nei confronti di Squecco e di suoi prestanome provvedimenti di sequestro preventivo di alcune società e associazioni, operanti nel trasporto infermi in convenzione con l’Asl di Salerno e nelle onoranze funebri, e anche conti correnti e rapporti bancari sui quali erano stati rintracciati movimenti di somme di danaro pari a circa mezzo milione di euro. A seguito del carosello di ambulanze e le polemiche sollevate, Roberto Squecco, attraverso il suo legale fece sapere di aver voluto festeggiare l’elezione del sindaco Alfieri e che i mezzi erano nella sua disponibilità. L’imprenditore, inoltre, nel corso di un’intervista affermò che le ambulanze utilizzate per il corteo non erano in convenzione con il 118, essendo macchine nuove a Km 0 e che luji aveva in comodato da una settimana.