di Andrea Pellegrino
Due no, un astenuto, una fuga dall’aula e una decisione presa contro la volontà del primo cittadino. Una maggioranza movimentata quella che si è presentata ieri in Consiglio comunale. Una seduta partita alle 9,30 e conclusasi oltre le 16,00. Una no stop per un ricco ordine del giorno che ha mostrato tutte le fratture interne al gruppo di maggioranza. Il caso politico legato all’assessore Falcone ha portato all’astensione, sui provvedimenti finanziari, di Pietro Stasi, capogruppo dei “Moderati per Salerno”. «L’assessore Falcone – ha detto Stasi – è espressione di una forza politica che non ha più proiezione in Consiglio comunale. Rinnovando la fiducia al sindaco ed alla sua amministrazione ribadisco che fino a quando non sarà risolto il problema politico mi asterrò da qualsiasi votazione in Consiglio comunale». Con la fuoriuscita di Leonardo Gallo dall’Udc, infatti, Gaetana Falcone non ha più rappresentanza consiliare ed il caso potrebbe essere riproposto all’attenzione del sindaco Enzo Napoli nelle prossime ore. Ma Gallo, in particolare, ha mostrato tutto il suo dissenso sul regolamento dei dehors. Una posizione forte presa in compagnia di Corrado Naddeo, capogruppo di Campania Libera con la quale, di fatto, hanno bocciato il provvedimento dell’amministrazione comunale. «Non mi piace – ha detto Gallo- come si vuole organizzare l’esterno dei negozi. Penso che questo regolamento sia pasticciato e porti solo contenziosi. Se dovesse essere così, inoltre, chiederò conto e ragione all’assessore». Poi l’avvertimento al sindaco Napoli: «Pur votando no, lancio l’ultima occasione alla maggioranza per un maggior confronto sugli argomenti». Insieme a Gallo e Naddeo ha votato no anche Gianpaolo Lambiase, mentre si è astenuto Dante Santoro ed hanno votato insieme alla maggioranaza i consiglieri comunali Cammarota, Celano e Russomando. Rischia grosso l’amministrazione, invece, sul caso Frales, la ditta di Matierno che ha chiesto un ampliamento dello stabile. Il sindaco Napoli propone la votazione contraria alla variante ma si ritrova da solo in aula, con gran parte della sua maggioranza che esce fuori. Alla fine lo strappo politico viene superato grazie ad un ritiro (l’ennesimo) del provvedimento che ora dovrà ritornare nuovamente all’esame del Consiglio comunale. Tra l’altro pende anche una diffida da parte della proprietà dell’azienda che da anni ormai attende la chiusura del procedimento. Proprio per questo, il presidente della commissione urbanistica Luca Sorrentino, aveva elencato anche i motivi contrari all’approvazione della variante, tra tutti la carenza di interesse pubblico rispetto all’ampliamento e alla realizzazione di un alloggio per il custode. «In Consiglio abbiamo avuto la riprova che ormai il sindaco non ha più il controllo della sua maggioranza e la situazione è completamente allo sbaraglio», commenta il consigliere di opposizione Dante Santoro: «Purtroppo questo ricade anche sul rendimento dell’amministrazione che ormai non risponde più alle richieste e agli interessi della nostra comunità». Ma lo strappo tra il sindaco ed i consiglieri comunali si consuma fin da prima mattina. Alle 8,30, infatti, alcuni consiglieri chiedono l’inversione dell’ordine del giorno e lo slittamento delle due varianti (Vitologatti e Frales) agli ultimi punti in discussione. Una proposta, questa, non accettata da Enzo Napoli che liquida con un no il gruppo di dissidenti, tra cui Corrado Naddeo (che ha lasciato i lavori a metà consiglio) e Gallo (che ha poi abbandonato l’aula dopo aver votato no al regolamento sui dehors). Via libera invece al conto consuntivo ed anche all’affidamento a Salerno Pulita della gestione del sito di compostaggio. Naturalmente provvedimenti che hanno sollevato polemiche dai banchi dell’opposizione.