di Monica De Santis
“I tre mesi di chiusura forzata della scuola sono stati una tempesta inaspettata che ha sconvolto le abitudini di tutti. Dagli alunni ai docenti che si sono dovuti rimettere in gioco, anche quelli che oramai avevano consolidato un’esperienza con i vecchi metodi d’insegnamento”. A parlare è Fortunato Ricco dirigente scolastico dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Besta-Gloriosi” di Battipaglia che ha raccontato come ha vissuto, con docenti e alunni questo lockdown e le difficoltà che ha dovuto affrontare e superare. “Molto importante per riuscire a garantire il buon funzionamento della didattica a distanza è stato l’aiuto ricevuto dagli animatori digitali e dai corsi di formazione che hanno aiutato i docenti meno pratici nel campo tecnologico. Nella prima settimana di chiusura ci siamo preoccupati di mettere tutti i nostri studenti nelle condizioni di poter seguire le lezioni. Abbiamo consegnato oltre 60 tablet nuovi a chi non aveva nessun mezzo per collegarsi. E mi lasci ringraziare la Protezione Civile di Battipaglia che ci ha supportato in questa cosa. Sono venuti a scuola, hanno preso i tablet e li hanno consegnati a casa dei ragazzi. Con un accordo fatto poi con la Croce Rossa sono riusciti a consegnarli anche a quegli studenti che abitano nei paesi un po’ più lontani come Sicignano, Albanella, etc… Devo dire che la macchina della collaborazione e della solidarietà ha funzionato alla perfezione”.
Poi avete attivato una piattaforma unica per tutti?
“Si. Abbiamo attivato un’unica piattaforma per tutti i docenti e gli studenti,così da garantire il rispetto della privacy ed evitare intromissioni da parte di terze persone”.
Guardando a settembre come si sta organizzando per la riapertura della scuola?
“Noi abbiamo 660 alunni, più due classi serali, quindi non un numero altissimo di alunni. Diciamo che noi abbiamo fatto due ipotisi di ritorno a scuola, tutto dipende però dal ministero che deve mantenere le promesse fatte e poi da una serie di piccoli interventi di sistemazione della scuola che abbiamo messo in atto”.
Quali sono le due ipotesi?
“La prima, che è quella che noi speriamo di attuare consiste nella sostituzione degli attuali banchi con i banchi monoposto che ci dovranno arrivare dal ministero, così come dichiarato dal commissario nominato dall’Azzolina. Poi abbiamo pensato di abbattere le pareti delle aule più piccole così da creare degli ambienti più grandi. Trasformare alcuni dei laboratori che sono molto ampi in classi. Portare l’ora di lezione a 45 minuti così da consentire ai docenti, che ogni settimana devono coprire 18 ore, di dividerle in 24 unità didattiche e quindi poterli utilizzare anche su quelle classi che per questi di spazio dovranno essere sdoppiate. Questo ovviamente sarà possibile solo se ci verranno assegnati almeno altri 10 docenti”.
Questa ipotesi eviterebbe così i doppi turni?
“Esattamente, i doppi turni era la seconda ipotesi di cui le parlavo. Ma per fare i doppi turni avrei bisogno di avere il doppio degli studenti. Ma poi sono contrario ai doppi turni perché starebbe a significare che dovrei sdoppiare tutte le classi e che le nuove classi che si andrebbero a creare si ritroverebbero con tutti docenti nuovi e non credo sia giusto”.
Come sta utilizzando i fondi ottenuti dal Ministero?
“Al momento non ho preso nessun impegno particolare. Diciamo che vorrei utilizzarli per sistemare alcune cose all’interno della scuola. Come ad esempio il cambio degli infissi delle finestre. Una delle nuove regole che ci è stata imposta è proprio quella di garantire il ricambio d’aria nelle aule. E visto che alcune finestre hanno gli infissi non funzionanti volevo sistemarli. Poi ci sarebbe da abbattere, come dicevo prima, alcune pareti, così da creare aule più grandi. Nei prossimi giorni comunque decideremo gli interventi più urgenti da fare”.
Quindi lei è fiducioso nel riuscire a riportare tutti in classe a settembre?
“Sono fiducioso, anche perché gli impegni presi dal Ministero e dal Commissario, credo che verranno mantenuti. Insomma non si scherza su queste cose, se ci hanno detto che ci daranno i banchi e tutto l’occorrente per far tornare a scuola i ragazzi sarà così sicuramente. Bisogna capire una cosa molto importante. La didattica a distanza non può sostituire il vivere la scuola che è quello di cui necessitano i nostri ragazzi. La didattica a distanza può essere uno strumento in più, ma non può essere di sicuro la nuova scuola”.
Crede comunque di mantenere la didattica a distanza per altre iniziative?
“Sì, abbiamo stilato un progetto che rientrerà nel piano formativo triennale, nel quale useremo la didattica a distanza. Poi stiamo anche valutando se è possibile installare in ogni aula una videocamera così che i ragazzi che per un motivo qualsiasi dovessero essere assenti a scuola, si possono collegare da casa e seguire comunque la lezione”.
Ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina durante le lezioni?
“Gli studenti dovranno entrare ed uscire da scuola con la mascherina. Secondo le ultime disposizioni la dovranno indossare anche quando si alzano dal proprio posto, per andare in bagno o si avvicinano ad un compagno etc… ma se stanno fermi al loro posto la possono togliere. Questo stando alle attuali disposizioni. Ma come ben sa le cose cambiano in fretta quindi dobbiamo vedere che cosa succederà e che cosa decideranno da qui fino a settembre”.
Al momento quali accorgimenti ha preso per garantire la sicurezza dei suoi allievi?
“Per il momento abbiamo installato sette colonnine che distribuiscono gel disinfettate, in tutto l’istituto. Poi in tutti i bagni abbiamo installato degli asciugamani elettrici e messo dei dispenser che distribuiscono sapone igienizzante”.