di Monica De Santis
A distanza di un anno i ristoratori salernitani, delle associazioni Aisp e Acs, si ritrovano nuovamente in piazza. Questa volta la protesta non è contro le chiusure o le restrizioni, ma bensì contro il Comune di Salerno, colpevole di non aver acceso le Luci d’Artista come programmato e di non aver aperto il parcheggio di Piazza Della Libertà, che per le attività del centro rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno… “Se ho subito perdite? Certo – dice Emilio Manzi, del ristorante Il Duca – avevo delle prenotazioni di tavoli da 10, e anche più persone tutte annullate sia per lo scorso sabato che per domenica. Non possiamo andare avanti così. Se ancora il Comune di Salerno ha un sindaco, allora inizi a darci delle risposte certe. Non possiamo fare queste brutte figure e vedere i turisti arrivare a Salerno, trovare le luci spente e quindi lasciare la città per andare a Napoli o a Sorrento, dove le luci sono accese già da settimane”. Parcheggi, green pass e tasse sono i punti fondamentali per Donato Giudice dell’Elite Bar & Pub… “Abbiamo incontrato nei giorni scorsi l’assessore al turismo e al commercio Ferrara, abbiamo presentato una serie di punti per aiutare tutti i commercianti della città. In primis i parcheggi che per noi che abbiamo i locali al centro sono fondamentali. La scelta di non aprirli lo scorso 26 novembre non l’abbiamo capita ed ora abbiamo perso le speranze. Intanto le bollette continuano ad arrivare, come le tasse, però il lavoro è poco ed il Comune continua a penalizzarci. Se temiamo che il super green pass possa provocare altre perdite? Certo è ovvio. Come credo anche che questa non sia la soluzione per frenare la curva dei contagi”. Parla di penalizzazioni da parte del Comune di Salerno anche Umberto Russo, del bar ristorante Santa Lucia, di via Roma… “Le Luci d’Artista sarebbero state uno sfogo importantissimo, non solo per noi, ma per tutta la città. Invece ci siamo limitati lo scorso fine settimana a vedere i turisti passare delusi e lasciare la città. Per non parlare poi dei parcheggi di Piazza Della Libertà. Sono 12 anni che li aspettiamo. 12 anni che quest’apertura potrebbe ridare nuova vita a tutto il centro città, ed invece ancora una volta un rinvio. Ora ci aspettiamo dal Prefetto e dal Governatore De Luca delle risposte chiare. Basta con giri di parole e con false promesse”.
“A chi chiama per prenotare, non garantiamo le Luci accese”
“Diverse le prenotazioni che sono state annullate, lo scorso fine settimana e per il prossimo non sappiamo cosa aspettarci”. A parlare è Enrico Leone della pizzeria Funiculì in vicolo Giudaica… “Sto ricevendo diverse telefonate di prenotazione per il prossimo fine settimana, ma la prima cosa che mi chiedono è se le Luci saranno accese. Cosa rispondo? Che non lo sappiamo. Non si possono fare promesse, ci perdiamo la faccia anche noi ristoratori. Dicono che le accenderanno per questo fine settimana ma oramai non ci fidiamo più. Avevano dato per certo anche l’accensione del 26, ed invece i turisti giunti in città si sono ritrovati il nulla. Ora dicono che le accenderanno il 3 o il 4, non si capisce. Ma non ci fidiamo e quindi non garantiamo per un Comune che ha dimostrato di non sapere gestire più nulla”.
“Tavoli prenotati rimasti vuoti perchè non si riesce a parcheggiare”
Rosaria Salzano è la titolare dell’Osteria dei Sapori, in via Santa Maria de Domo, la traversa che collega via Mercanti a piazza Sant’Agostino. Racconta che lo scorso fine settimana ha avuto diverse disdette da parte di “clienti che avevano prenotato, ma dopo aver girato a vuoto per più di mezz’ora alla ricerca di un posto auto, hanno preferito chiamare e dirci che non sarebbero venuti. La colpa non è loro, ovviamente, ma del Comune. Avevano promesso l’apertura del parcheggio ed invece no, bisogna aspettare l’accensione delle Luci per aprire anche quello. Che assurdità. Siamo governati da tante persone che stanno dimostrando tutta la loro incapacità. Purtroppo hanno perso la bussola e non sono più in grado di gestire nulla e purtroppo a pagare il prezzo più alto ancora una volta siamo noi commercianti”.
“Troppe spese, non si potevano più sostenere e così ho chiuso”
“Ho chiuso un mese fa la mia attività. Purtroppo non potevo più andare avanti”. Antonio Di Giovanni, titolare del wine bar Calavera a via Roma, alla fine ha dovuto cedere. “E’ stata una mia decisione. Le spese era troppe e gli incassi troppo pochi a causa delle restrizioni e dei tanti mesi di chiusura. Ho provato anche a cedere l’attività, ma non ci sono riuscito. Il problema è che Salerno non è più una piazza che attira. Prima era diverso, ma con la pandemia e la cattiva gestione dell’amministrazione comunale è davvero difficile andare avanti. Io non ci sono riuscito e quindi ho chiuso. Sono qui oggi per dare sostegno ai miei ex colleghi che continuano a resistere, perchè hanno famiglia e perchè i loro locali sono la loro vita. L’amministrazione comunale dovrebbe capire questo e dare una mano invece di penalizzarli sempre”.