Si continua a dibattere sulla situazione del Rione Moio ad Agropoli. La zona collinare della città vive ormai da tempo uno stato di abbandono da parte dell’amministrazione comunale, come denunciato dagli abitanti. Sulla vicenda, interviene anche l’attivista politico Gennaro D’Amico, giovane civico nonché abitante proprio del rione.
«La città, già da tempo, vive in condizioni di scarsa sicurezza – le sue parole – nel corso della recente campagna elettorale lanciammo un allarme riguardo la necessità di implementare il circuito di vigilanza e video sorveglianza presente sul territorio, ma, alle promesse, non sono seguiti atti concreti, seri investimenti su questo fronte. La situazione che sta vivendo il Rione Moio, luogo dove tra l’altro risiedo, è grave. È inaccettabile che esercenti attività di impresa e cittadini non si sentano al sicuro nelle proprie abitazioni. Occorre convocare urgentemente una cabina di regia e attivare tutti i mezzi atti a far sì che questi episodi di microcriminalità vengano emarginati». Il giovane era candidato alle scorse elezioni, ma con Elvira Serra in una lista che non ha vinto le elezioni e dunque non ha avuto diritto a incarichi.
Discorso diverso per Emilio “Melino” Montone, nominato responsabile del quartiere Moio proprio dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi. Montone era candidato nella lista del Partito Socialista Italiano senza risultare eletto. Come tanti altri candidati non eletti a supporto dell’attuale primo cittadino, anch’egli ha ricevuto una consacrazione in tal senso. La nomina c’è stata ad agosto, ma da allora ad oggi i risultati sono stati ben pochi per non dire pari a zero. Non ci sono incontri, non sono state raccolte istanze, nulla è stato fatto per i residenti.
L’esasperazione è tanta e in questi ultimi giorni, se possibile, è addirittura aumentata dato che dall’alluvione del novembre scorso non ci sono stati interventi di manutenzione ed ad ogni pioggia ci sono allagamenti e disagi. L’amministrazione comunale dovrebbe spiegarne il motivo, ma al momento tutto tace se si esclude l’utilizzo della pagina ufficiale del sindaco per formulare gli auguri di compleanno alla consorte, un qualcosa che dovrebbe essere fatto in altre sedi. Al netto di tali episodi, che rimangono poco consoni ma si tratta certamente del male minore, da Palazzo di Città arriva il solito silenzio. Anche il consigliere Raffaele Pesce bacchetta l’amministrazione: «Quando in consiglio comunale ho parlato, più volte, di sicurezza e della necessità di prevenzione, controllo e repressione, qualche amministratore ha sostenuto che stessi esagerando. Ci si arriva sempre tardi, sempre dopo».