“In occasione della felice riapertura, auguro che questo luogo rappresenti sempre il forte legame della città di Salerno con l’assunto natalizio”.
E’ questo il messaggio di Monsignor Andrea Bellandi, arcivescovo metropolita della diocesi di Salerno - Campagna e Acerno, che ieri mattina ha partecipato alla riapertura, dopo due anni di chiusura, causa pandemia e tarli che stavano rovinando le opere, del Presepe Dipinto di Mario Carotenuto, ha scritto sul grande registro posto all’interno della Sala San Lazzaro del Duomo di Salerno che da sempre ospita l’eccezionale ed unica opera realizzata dall’artista salernitano. Una visita breve ma intensa quella del Vescovo di Salerno che si è soffermato ad ammirare tutte le sagome, chiedendo a Chiara Natella e Adriana Pagano della Bottega San Lazzaro, la storia dei personaggi ritratti da Carotenuto.
Il Presepe Dipinto dell’artista Mario Carotenuto, lo ricordiamo, è un unicum, una delle peculiarità del centro storico salernitano, pensato ed allestito da maestro insieme a Peppe Natella e un gruppo di amici 39 anni fa. Il resturo delle sagome che sono state insacchettate una per una, compreso i pezzi più piccoli, per trattare tutto con il sistema delle camere a gas che uccide i tarli è stato possibile grazie al contributo del Rotary Club Salerno a.f. 1949, Rotary Club Salerno Est e Rotaract Club Salerno, che ieri mattina era presente al taglio del nastro della riapertura al pubblico. Riapertura che è stata accolta con grande entusiasmo dai salernitani e dai turisti che ieri si trovavano in città e che hanno visitato sin dal primo momento il Presepe Dipinto. L’opera sarà visitabile tutti i giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21, per accedere è obbligatorio il green pass rafforzato. Un’idea originale, quella di dipingere su sagome a grandezza naturale persone colte dalla vita reale, abitanti del centro storico, artisti, religiosi, politici, personaggi popolari, tutti ritratti dal vivo e con quel tratto distintivo dell’arte di Carotenuto. “Non abbiate paura. Continuate, questa è un’opera straordinaria, controcorrente e attuale”. E’ la dedica che Filiberto Menna lascia, tra i primi, sull’albo d’oro dei visitatori del Presepe Dipinto di Mario Carotenuto.
L’allestimento di questa Natività salernitana nell’atmosfera mistica della Sala San Lazzaro, ai piedi del duomo, metteva in essere una scenografia di vita quotidiana di una Salerno che recava ancora le ferite del terremoto, i “pastori” – ovvero gli abitanti del centro storico riprodotti dal pittore, su sagome di legno, a grandezza reale – si inseriscono in una narrazione in cui il divino si mescola a cose note e familiari. Il presepe, oggi (esclusi gli animali, gli alberi e gli arredi) conta 86 figure, tutte dipinte a mano dal grande ed indimenticato Mario Carotenuto.