Relatività di Einstein per Salerno nuova - Le Cronache Salerno
Salerno

Relatività di Einstein per Salerno nuova

Relatività di Einstein per Salerno nuova

di Alfonso Malangone*

La ‘Teoria della Relatività’ si basa su una formula facile-facile, in apparenza, ma complicatissima da spiegare, nella sostanza. Non è materia per apprendisti. Ci vogliono una testa adatta, per giocarci come faceva Einstein, e una preliminare indigestione di manuali di Fisica e di Matematica. Tuttavia, proprio grazie alla sua semplicità, non è impossibile comprenderne il significato e l’importanza. Così, si può dire che il rapporto di equivalenza teorizzato con l’espressione E=M*C2 sta a significare che l’Energia generata da una materia è uguale al prodotto tra la sua Massa, cioè la sua quantità, e la rapidità della trasformazione definita pari al quadrato della velocità della luce, che è un valore immenso. Cosa significa? Semplicemente che da una piccola quantità di materia si può scatenare una energia sconvolgente. Non solo. L’equivalenza vale anche all’inverso e, cioè, se la Massa si può trasformare in Energia, consumandosi, l’Energia può trasformarsi in Massa, concentrandosi intorno a un ‘collante’. Una faccenda complicata, al punto che lo stesso Einstein, pure con la testa che aveva, sembra non sia stato capace di afferrarne il motivo né di individuarne il responsabile. Del resto, di fronte a certe cose, non serve solo la ragione. Che la teoria non sia da attribuire alla fantasia di una mente fervida, lo dimostra il fatto che ad essa si rapporta il funzionamento dell’intero Universo. Ora, poiché le leggi universali gestiscono anche la natura e la stessa vita umana, non è uno sproposito sostenere che la formula può ben rappresentare una guida razionale offerta a coloro che sono chiamati a gestire la cosa pubblica. Dalla relatività dell’Universo, alla felicità dei cittadini. Si può fare. E’ nota a tutti la regola, oggettiva e razionale, secondo la quale lo sviluppo di una Comunità, cioè l’Energia di Einstein, cresce al crescere dei cittadini, cioè la Massa, e si incrementa, ancor più, in funzione del miglioramento in tempi brevi delle loro condizioni economiche, cioè la Velocità. E’ facile capire, da questo, che a ‘far girare la ruota dello sviluppo’ della nostra Città non può essere una festa, una ‘stesa di lampadine’, una ‘sagra paesana’. E, che i soldi spesi per queste cose, sono solo ‘soldi spesi’ per altri. In realtà, per creare Energia ci vuole un moltiplicatore in grado di amplificare le attività della Massa e, facendo valere l’inverso, di determinare la crescita di quest’ultima così attivando un circuito virtuoso tra sviluppo e numeri di residenti. Di tutto questo, purtroppo, sembra manchi la consapevolezza. Ora, per individuare il moltiplicatore, è sufficiente far riferimento alle moderne dottrine che individuano nell’autonomia economica la forza della libera e proficua partecipazione democratica. In sostanza, è l’occupazione a produrre reddito, sul quale si pagano anche le tasse Comunali, a sviluppare i consumi, che alimentano il commercio, a consentire gli investimenti familiari per il futuro e, poi, a favorire l’incremento delle nascite. E’ davvero terribile che nessuno si ponga quest’ultimo problema, mentre tutti sono intenti a tutelare imperanti egoismi personali, a discutere del nulla, magari anche del ‘sesso degli Angeli’, come se fosse una necessità di vita. Un inaccettabile ‘chissenefrega’ volteggia nell’aria della Comunità nella più generale indifferenza. Forse, non ci voleva Einstein per capire il problema, ma lui consente di dimostrarlo e di prendere atto che, se diminuisce la Massa, l’Energia si contrae in proporzione. E, allora, è il caso di ricordare che al 30/11/2024 la popolazione della Città era di 126.038 unità (fonte: Istat). Al 31/12, avrà sicuramente ‘sfondato’ il limite delle 126.000. Eppure, a fine 2016 era di 135.261, e avrebbe dovuto raggiungere i 180.000! Davvero, non ci sono speranze. In realtà, da tempo si affollano in Città pubbliche denunce circa l’assenza di scelte amministrative idonee a contrastare la sua decadente condizione economica, il collaterale degrado sociale, il deterioramento del tessuto urbano, la profonda decrescita demografica, l’insostenibile disordine e l’umiliante livello della qualità della vita. Sembra proprio che essa sia caduta in un gorgo e sia trascinata ogni giorno più in basso. Comunque sia, non si può negare l’assenza di una visione unitaria e complessiva a fronte di proposte solo settoriali, di incontri di studio senza passato né futuro, di investimenti avulsi dalla realtà, di progetti per il sollazzo e la goduria. Nessuno dice cosa fare per recuperare la perduta vitalità economica e, soprattutto, di come combattere la decrescita demografica. Tutto sembra frutto di improvvisazione e di provvisorietà. Intanto, le risorse dei cittadini sono bruciate sull’altare del risanamento della situazione finanziaria di Bilancio insieme ai beni comuni, la ricchezza di tutti, venduti senza riguardo per niente e per nessuno. La vicenda delle aree di Foce Irno, proprio in questi giorni, dimostra questo in modo efficace. Il riequilibrio è una missione difficile, ci renderà sicuramente più poveri, magari anche senza raggiungere il risultato atteso. Incrociamo le dita di mani e piedi. In tali condizioni, sono davvero necessarie proposte concrete se si vuole far risorgere la Città trasformandola in una ‘Salerno Nuova’, smart, cioè intelligente e semplice, efficiente, innovativa, rispettosa dell’ambiente, della storia e della cultura, sostenibile, equa, solidale, produttiva, identitaria e, soprattutto, felice. Per fare questo, basterebbe un solo ‘Progetto’, uno solo, in grado di fornire nuove logiche di indirizzo ai settori e ai comparti produttivi, all’area portuale, alla mobilità e alla rigenerazione urbana, all’educazione dei giovani, alla Cultura, al Turismo, allo Sport, al Verde, alle Manifestazioni perché, insieme ad una rinnovata organizzazione della macchina comunale, possano girare, insieme, la manovella del moltiplicatore di Einstein. All’opposto, sembra che la finalità oggi perseguita dai responsabili sia quella di giustificare la continuità della presenza pensando di poter ridare vitalità con la piscina per i pescecani oppure, se ci fossero, e non ci sono, con la fiera del cavalluccio e la festa del pesce azzurro. Forse, sarebbe giusto approfondire la Teoria della Relatività per comprendere che il futuro non si costruisce così. Del resto, qualcuno disse che sono gli statisti a pensare alle prossime generazioni. Per favore, chi ne avvista qualcuno, lo dica a tutti. *Ali per la Città