Il terremoto giudiziario in Regione sembra aver fatto la sua prima vittima: Gennaro Salvatore si è dimesso dalla carica di capogruppo di “Caldoro presidente”. Una prima mossa, probabilmente prettamente politica, nel secondo giorno degli interrogatori che hanno coinvolto anche i consiglieri regionali salernitani Dario Barbirotti, ex Idv (oggi centro democratico) e Gianfranco Valiante (Pd). Ma a tremare è il gruppo di Caldoro, rappresentato appunto da Gennaro Salvatore. Il consigliere regionale è praticamente il più esposto nell’elenco dei beneficiari dei rimborsi finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Napoli. Il gruppo del presidente, dunque, resta senza il suo capo, seppur nelle prossime ore – acquisite le dimissioni – si potrebbe procedere alla nuova nomina. Non si esclude che al vertice del gruppo possa ambire il consigliere regionale di Santa Marina, Giovanni Fortunato, fin dall’inizio della legislatura vicino alle posizioni del Governatore, nonostante i corteggiamenti dei Fratelli d’Italia salernitani. Naturalmente il dato politico è pesante e colpisce direttamente il vertice di Palazzo Santa Lucia. Il tutto mentre la procura cerca di capire il meccanismo dei rimborsi. Al di là di “giustificativi” (non obbligatori secondo lo statuto regionale) agli inquirenti interesserebbe il sistema dei rimborsi, con particolare attenzione alla distribuzione delle risorse ai gruppi e suoi componenti. Questo secondo le indiscrezioni che trapelano dai primi interrogatori. Gli investigatori batterebbero sul metodo utilizzato e probabilmente, nonostante l’imponente mole di “avvisi di comparizione” notificati a gran parte del Consiglio Regionale della Campania, il cerchio potrebbe chiudersi intorno a pochi consiglieri regionali forse già nel mirino della Procura. In corso ci sono anche indagini precedenti al recentissimo blitz che avevano coinvolto anche esponenti politici regionali. E non solo. Al vaglio vi sarebbero le posizioni dei consiglieri “più spendaccioni”. Ma tutto starebbe ora nel capire il meccanismo amministrativo e giuridico della distribuzione dei rimborsi. Gli interrogatori proseguiranno fino a venerdì. Ma c’è chi immagina, fino ad allora, movimenti di tipo politico che potrebbero mettere in seria difficoltà il governatore Caldoro. Fondamentalmente le analogie con i recenti casi di Roma e Milano non sono da trascurare. A raccontare il suo interrogatorio è Gianfranco Valiante, consigliere regionale salernitano del Pd (eletto nella lista Campania Libera) che scrive su facebook: «Questo pomeriggio (ieri per chi legge, ndr), come altri colleghi del mio gruppo politico, sono stato al Nucleo della Guardia di Finanza di Napoli che è stato delegato dal Procuratore della Repubblica di Napoli ad acquisire dai Consiglieri Regionali informazioni circa l’uso di contributi (nel mio caso 360 euro mensili per trenta mesi) per l’ attività politica svolta nel territorio di appartenenza. Con spirito di grande collaborazione e serenità ho spiegato di non aver violato alcuna norma avendo utilizzato sempre quei contributi, insieme ad altre somme sborsate di tasca mia, per esperire come la legge richiede la mia attività di consigliere regionale».
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