Referendum flop, male Salerno - Le Cronache Ultimora
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Referendum flop, male Salerno

Referendum flop, male Salerno

di Erika Noschese

Si conferma un flop il referendum proposto da Cgil e Più Europa per provare ad accendere i riflettori sul delicato tema del lavoro e, ancor più delicato, tema dell’immigrazione. La Campania, infatti, a spoglio chiuso di piazza alla decima posizione per percentuale di votanti al Referendum abrogativo su cinque quesiti in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza. Nove regioni hanno superato il 30 per cento, mentre la Campania è rimasta sotto la soglia seppur per pochissimo. In Campania ha votato il 29,85 per cento degli aventi diritto. Tra le province campane che hanno fatto registrare un’affluenza “alta” c’è Napoli con il 31.76%; a seguire Avellino con il 31.43% degli aventi diritto al voto; poi Benevento con il 27.95%, Salerno con il 27.54% e, infine, Caserta con il 26.15%. Come detto, la provincia di Salerno non riesce a raggiungere il 20% con la città capoluogo che si ferma al 25.71%. La percentuale più alta si registra a Pellezzano con il 26.53%. A seguire, seppur in ordine sparso, Bellosguardo con il 26.43% degli aventi diritto al voto; Baronissi con il 25.94%; Minori con il 24.10%; Mercato San Severino con il 23.71%; San Cipriano Picentino con il 24.28, comune guidato dal sindaco di Fratelli d’Italia, Sonia Alfano; Sant’Arsenio con il 24.61%; Siano con il 23.37%; Valle dell’Angelo con il 23.19% e Vietri sul Mare con il 23%. Tra i comuni dove l’affluenza è stata decisamente bassa San Gregorio Magno con il 9.72% dei cittadini al voto; Postiglione con poco meno dell’11%; Montano Antilia con poco meno del 10%; Furore con il 9.40%; Ascea con il 13.26%. Nel salernitano al quesito relativo al reintegro dei licenziamenti illegittimi 209.706 elettori, ovvero il 91.87% ha votato sì, a fronte dei 18.54 no, ovvero l’8.13%. Sorte simile per il quesito due, relativo ai licenziamenti e limite di indennità con 206.063 di sì, ovvero il 90.44% e 21.790 no, ovvero il 9.56%. Per quanto riguarda la tutela contratti a termine, il quesito tre, 208.609 sì, dunque il 91.67% e 18.945 no, dunque l’8.33%, Per quanto riguarda il quesito relativo alla responsabilità degli infortuni sul lavoro 203.281 sì, quindi l’89.34% e 24.265 no, quindi il 10.66%. calo netto sul fronte della cittadinanza italiana con 147.177 sì, quindi il 64.65% e 80.491 no, dunque il 35.35%. Pellezzano primo comune per affluenza ai referendum in provincia di Salerno. Pellezzano si conferma una comunità attenta, partecipe e consapevole. Con un’affluenza pari al 37%, è stato il comune con la partecipazione più alta della provincia di Salerno in occasione dei referendum dell’8 e 9 giugno 2025, come riportato dai dati ufficiali pubblicati sulla piattaforma del Ministero dell’Interno Eligendo. Un dato in controtendenza rispetto a un quadro nazionale e provinciale segnato da un generale calo della partecipazione elettorale. Mentre la media dell’affluenza nella provincia di Salerno si è attestata intorno al 27,6%, Pellezzano ha saputo mobilitare la cittadinanza, dimostrando che la partecipazione è ancora possibile, se alimentata da un rapporto costante tra istituzioni e cittadini. “Siamo orgogliosi di questo risultato – dichiara Francesco Morra, sindaco di Pellezzano e capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Provinciale – perché ci racconta una comunità viva, che crede ancora nel valore della democrazia e della responsabilità civica. È un segnale importante, che ci impone una riflessione più ampia sul ruolo delle istituzioni e sulla necessità di rigenerare il legame tra cittadini e politica”. “Questo dato – prosegue Morra – non arriva per caso, ma è il frutto di un lavoro quotidiano di ascolto, coerenza e presenza sul territorio. Dimostra che, se c’è fiducia, se c’è credibilità, le persone partecipano. Ed è proprio da qui che dobbiamo ripartire come forze politiche e come amministratori: dalla cura delle relazioni e dal coraggio di coinvolgere”. L’affluenza registrata a Pellezzano rappresenta, dunque, non solo un primato statistico, ma un esempio concreto di cittadinanza attiva. Un elemento che merita attenzione e che può offrire spunti per una nuova stagione politica, fondata su partecipazione, trasparenza e responsabilità.“Che il quorum fosse difficile da raggiugere era chiaro da giorni. Basta ricordare che in molte elezioni amministrative il numero dei votanti è inferiore alla metà degli aventi diritto. Questo referendum ci lascia però delle indicazioni chiare: 14 mln di elettori si recano alle urne; 12,5 mln hanno votato a favore di maggiori tutele per i lavoratori; i temi del lavoro e della tutela dei diritti tornano al centro della discussione politica; se la sinistra riparte dei diritti dei più deboli sarà in campo per contendere il governo alla destra in questo paese”, ha dichiarato Giuseppe Sessa Responsabile provincia di Salerno Enti Locali AVS (Alleanza Verdi e Sinistra) evidenziando che “in provincia di Salerno i dati dell’affluenza sono la linea con la media nazione e maggiori dei dati del mezzogiorno. Spiccano la Valle dell’Irno e la città di Salerno che raggiungono il 37% dei votanti, bene anche la Cava de Tirreni e Nocera inferiore. A sinistra bisogna ripartire da questi temi che uniti a quelli della Pace e della cittadinanza devono rappresentare la piattaforma per cambiare il governo in Italia ed aiutare il cambiamento sociale e politico in Europa”. Il consigliere comunale ha poi sottolineato che Fisciano e la Valle dell’Irno hanno risposto positivamente alla Campagna referendaria: “vanno fatti i complimenti ai partiti politici, movimenti e organizzazioni sindacali che si sono impegnate a fondo sul territorio per promuovere i quesiti referendari. È stata una partecipazione politica, convinta e nata tra la gente, la quale stride oggi, post votazione, con le dichiarazioni di Sindaci ed amministratori comunali che sono stati silenti per tutta la campagna referendaria tenendosi ben lontani dall’esporsi. Chi vuole cambiare il paese non potrà più nascondersi. Complementi ai giovani militanti della Valle dell’Irno che ci hanno messo la faccia in questa campagna referendaria”, ha aggiunto. “Il risultato del Referendum certifica che l’interesse degli italiani è rivolto ad altre priorità. Lo afferma Raffaello Adesso, segretario nazionale degli enti locali della DC a trazione siciliana. La gente avverte l’esigenza di trovare buoni modelli di governo nelle amministrazioni locali per risolvere le questioni quotidiane, mentre a livello nazionale l’attenzione è concentrata sulle politiche della sicurezza, su un piano industriale per il Paese, sulla sanità e sulle politiche per i redditi. Noi della DC, con il nostro leader Totò Cuffaro, lavoriamo quotidianamente in questa direzione e rappresentiamo una casa solida e credibile per tutti quegli amministratori civici che vogliono partecipare a un più ampio ragionamento democratico. Per noi il territorio è fondamentale e stiamo preparando la squadra più forte possibile per le regionali della Campania. In questa regione saremo determinati a costruire un campo moderato e moderno che superi il 2,5%, con l’obiettivo di eleggere un nostro rappresentante in Consiglio Regionale”. “Non era semplice ma era una partita che assolutamente aveva senso giocare”, commenta così Marco Mazzeo, Vice Segretario Regionale dei Giovani Democratici della Campania, il risultato del Referendum. “Un dato è sicuro: Abbiamo un fronte sociale, unito, che anche in termini di elettori vale il centrodestra”, prosegue Marco Mazzeo, componente della Segreteria Provinciale del Partito Democratico della Provincia di Salerno. “Giorgia Meloni è a palazzo Chigi per 12 milioni e 300mila voti, una minoranza che è maggioranza in Parlamento. Oggi hanno votato 15 milioni di persone. Meritano lo stesso rispetto”.