
di Erika Noschese
È il 26 maggio 2025 quando, al primo turno, Gaetano Paolino viene eletto sindaco della città di Capaccio Paestum, in piena continuità con l’amministrazione precedente, guidata dal dimissionario Franco Alfieri, ancora oggi agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere, scambio elettorale politico mafioso, corruzione e turbata libertà degli incanti. Di fatti, in consiglio comunale sono solo due le new entry, accompagnate da esponenti della precedente amministrazione. Ebbene, a distanza di due settimane circa ancora nulla è stato deciso, la composizione della giunta resta ferma al palo così come la convalida degli eletti. Una situazione di stallo che non passa inosservata agli occhi dei tanti cittadini e dei tanti elettori che, con la vittoria al primo turno del sindaco, speravano di uscire fuori dall’incubo commissariamento e regalare alla città una amministrazione ordinaria, nel – forse vano – tentativo di fare chiarezza anche in termini di dissesto economico. A poche ore dalla sua vittoria, il neo sindaco ha dichiarato pubblicamente la volontà di proseguire con le opere pubbliche, bloccate dallo scandalo giudiziario ma anche dai conti in rosso dell’ente. Paolino, con la vittoria in tasca, sembrava avere le idee ben chiare sulla futura giunta: seguire le orme della vicina Salerno che all’indomani dello scandalo per la vicenda legata alle cooperative sociali aveva deciso di proseguire con una giunta metà tecnica e metà politica. Il sindaco della città dei Templi voleva andare oltre però e procedere con la nomina di soli tecnici, anche per provare a rispondere – seppur indirettamente – alle polemiche dei tanti che lo accusano di essere in continuità con Alfieri. Scelta questa che però non trova riscontro da sostenitori di peso ed eletti che, chiaramente, vorrebbe il loro posto in giunta. A partire da Angelo Quaglia che potrebbe svestire definitivamente gli abiti di presidente del Consiglio e diventare vice con deleghe importanti. Qui, però subentrerebbe un altro dramma politico: se confermato il passaggio di Quaglia in Forza Italia, Paolino potrebbe ritrovarsi una maggioranza spaccata ancor prima di iniziare ufficialmente la sua amministrazione con il centrosinistra, che lo ha sostenuto tanto da complimentarsi pubblicamente (Il Pd, esempio palese) che si ritroverebbe ad amministrare con pezzi del centrodestra. Inoltre, la giunta tecnica penalizzerebbe i non eletti: Pasquale Accarino, Federica D’Alessio, Anna Buccino, Annamaria Graziuso e Giovanni Cirone attendono la composizione della giunta per poter entrare in consiglio comunale. Ma certamente i problemi per Paolino non finiscono qui: a rivendicare un posto anche Mariarosaria Picariello, prima agli arresti domiciliari poi tornata libera nel nuovo filone d’inchiesta della Procura di Salerno che coinvolge anche l’imprenditore Roberto Squecco. La Picariello, in campagna elettorale e a vittoria avvenuta si è esposta pubblicamente a sostegno dell’ex presidente dell’Ordine degli avvocati, forse per provare a riconquistarsi un posto in giunta. Ma si sa, il sostegno ha un prezzo, soprattutto se a muoversi è uno dei pezzi da novanta dell’amministrazione targata Franco Alfieri. E dunque le sue richieste non possono passare sottobanco perchè la maggioranza rischierebbe un equilibrio precario. Stando a quanto emerge da voci interne al Palazzo, e confermate anche dal consigliere di opposizione di Fratelli d’Italia Carmine Caramante, il 13 giugno Paolino scioglierà la riserva. E allora, i dubbi sorgono spontanei: perchè la scadenza del 13 giugno? Perchè questo ritardo nella composizione della giunta e nella proclamazione degli eletti? Fonti vicine alla maggioranza fanno sapere che, come in ogni campagna elettorale che si rispetti, non sono mancate promesse in caso di vittoria e oggi sono troppi i rebus da risolvere prima di dare il via all’azione amministrativa. Le reazioni. «Visti i problemi e le tante cose da mettere a posto, la città di Capaccio Paestum, che ha eletto il 27 maggio il nuovo sindaco, avrebbe meritato immediatamente la costituzione della Giunta e l’inizio delle attività amministrative (come avvenuto in molti casi in passato). Siamo al 9 giugno, e ancora nulla – ha dichiarato il consigliere Caramante – Aggiungo che pure per la proclamazione dei consiglieri eletti si parla di dover attendere fino a venerdì 13. Evidentemente questa nostra cittadina si sta abituando malinconicamente all’assenza di ogni cosa che attesti il suo pieno funzionamento amministrativo e democratico. Viaggiamo alla velocità di un elefante. Eppure dovremmo correre come una lepre, visti i guai che abbiamo da scongiurare. Sindaco, se ci sei batti un colpo!». Intanto, nei giorni scorsi la leader dell’opposizione Simona Corradino ha fatto visita ai dirigenti, come raccontato dall’avvocato attraverso i suoi canali social: «In attesa della proclamazione ufficiale, ci siamo recati al Municipio di Capaccio Capoluogo per porgere un saluto agli uffici comunali. Un gesto semplice, ma sentito, per riconoscere l’impegno quotidiano di chi lavora al servizio della cittadinanza. Un momento simbolico che segna l’inizio di una presenza costante e attenta nelle sedi istituzionali del nostro Comune», ha detto l’ex candidata sindaca.