Quando a Salerno passavano le carrozze - Le Cronache Salerno

Di Olga Chieffi

Sapore di antica eleganza sul Lungomare di Salerno, nel pomeriggio di domenica, per una gara di di attacchi. Una manifestazione che ha richiamato tanto pubblico e bambini, in primis attratto dall’amico cavallo e dalla cultura degli organizzatori i Cavalieri della Pergamena bianca di Cava de’Tirreni, ospiti del fronte del mare di Salerno e della sua amministrazione nella persona di Massimiliano Natella. Un tris d’assi in giuria con il padrone di casa, Luigi Liguori, storico del cavallo salernitano, che ricordiamo a Paestum aprire il famoso concorso ippico da lui organizzato all’ombra dei templi negli spazi della tenuta della baronessa Baratta, uno degli eventi dell’equitazione nazionale, elegantemente in carrozza, seguito a ruota dal consigliere della Federazione Sport Equestri Nicola Boscarelli e Pasquale Pisani presidente del Collegio dei Probiviri del Gruppo Italiano Attacchi, nonché Campione Coppa Italia Derby, tutti uniti nel salvaguardare e “diffondere la cultura e la tradizione degli Attacchi, di mantener desta la passione per il cavallo carrozziere”. La competizione si è giocata nella valutazione dell’attacco, che deve rispondere il più possibile ai corretti canoni della Tradizione: si esaminano i cavalli, i finimenti, la carrozza, lo stile di guida, la tenuta del guidatore e dei groom e l’insieme di tutti questi elementi. La carrozza può essere originale o replica fedele. I Giudici hanno utilizzato una scheda che precisa gli elementi da valutare ed il range di punteggio da attribuire, dalla quale sono poi venute fuori le classifiche. Luigi Spatuzzi Milano, Sulky attaccato a un lusitano; Colonnello Giovanni Travaglini, Napoli, phaeton cavallo murgese; Domenico Longobardi, Angri, carrozza americhen attaccato mulo colorato; Sorrentino Pasquale, Lettere, carozza spider cavallo frisone; Lucio Formisano, San Sebastiano al Vesuvio, carrozza phaeton cavallo spagnolo; Ferdinando Fontanella, Gragnano Napoli, carozza gigh cavallo frisone; Giovanni Adinolfi, San Marzano Sul Sarno, carozza americhen cavallo frisone; Gianpietruzzi Pasquale, Sant’Eramo In Colle, masseria Grottillo, american cavallo murgese; Fiorino Vito, Sant’Eramo In Colle, cavallo portoghese carrozza phaeton; Laera Matteo, Castellaneta, Bari, pariglia di murgesi phaeton; Luca Castellano, Sorrento, pariglia di cavalli spagnoli carozza mailord; Arianna Salsano da Cava De’Tirreni, giovane istruttrice di equitazione presso il centro ippico I Cavalieri Della Pergamena Bianca con pariglia di spagnoli carrozza breck shazz presentata da sole donne. La regola fondamentale è domandarsi il perchè delle cose: c’è sempre una motivazione squisitamente pratica dietro ogni piccolo particolare di finimenti, legni, tolettature del cavallo, abbigliamento del guidatore e dei suoi passeggeri. E’ proprio questo che i giudici hanno un po’ spiegato ai passanti, unitamente ai gentlman. Ed è per questo che diventa importante recuperare la cultura di chi attaccava per diletto o necessità nei tempi in cui il cavallo era l’unico motore del mondo. Sapere come si vestiva a dovere un cavallo evitava fiaccature e incidenti: la braga troppo bassa o il collare non della giusta misura su di un prato verde e tranquillo sembrano poco importanti, ma se il cavallo così mal vestito dovesse veramente lavorare diventerebbero un grosso problema. Chi si presenta davanti al giudice di un concorso d’eleganza deve avere ben chiaro in mente che non si tratta di una sfilata delle vanità, non saranno certo gli strass di una bella passeggera o il prezzo dei finimenti a colpire in modo positivo l’occhio del giudice: ma i particolari che devono raccontare la consapevolezza di chi li ha curati, l’attenzione verso il cavallo e le sue necessità. E infine la passione del guidatore, che si vede tutta nell’addestramento dei suoi cavalli: i migliori per queste manifestazioni sono quelli che non creano problemi di gestione, ben lavorati e agli ordini, che possano permettere una passeggiata piacevole e tranquilla anche nel caso si volesse uscire per i viali di un parco cittadino. La riproduzione di un pezzo d’epoca od originale restaurato che sia, deve essere impeccabile: attenzione quindi alla manutenzione ma anche all’accuratezza delle finiture, che la dicono lunga sulla competenza di chi si è occupato della costruzione o del restauro: la candela in un fanale originale, la pulizia degli ottoni, lo scopo di un nottolino apparentemente dimenticato possono innescare disquisizioni interessantissime e sorprendenti, che si trascinano dietro pezzi di storia quotidiana dei secoli scorsi. Il rispetto dell’originale, per quanto possibile e compatibile con l’utilizzo pratico ai nostri giorni, è sempre premiato dall’ammirazione del Giudice.Il cavallo deve essere sereno, alla mano, bel modello, in ottima condizione: è questo il ritratto del cavallo ideale per i Concorsi di Tradizione ed Eleganza. Per gli attacchi di Tradizione la tolettatura del cavallo dovrebbe essere la più semplice possibile, senza trecce a criniera e coda: la buona cura quotidiana del cavallo risulta evidente anche dallo stato dei suoi crini che si vogliono quindi ben visibili, non nascosti da acconciature più o meno ricercate. Spesso le code sono tenute troppo lunghe e fluenti, molto più sicuro regolarle alla giusta misura: si evita così che si impiglino nei finimenti procurando fastidio al cavallo durante il lavoro. Stato e regolazione dei finimenti sono molto importanti perchè da loro dipendono la sicurezza dell’equipaggio e il benessere del cavallo: una redine che si rompe a causa del cuoio troppo secco può causare tragedie, un cavallo spaventato da qualche spiacevole incidente è difficilmente recuperabile a un compito delicato come quello del carrozziere. Parte fondamentale dell’equipaggio e che spesso è formato da famiglie al gran completo – papà alle redini, mamma nei panni del groom e figlioli come serissimi e perfetti passeggeri. Attaccare unisce, è uno dei tanti risvolti positivi di questa disciplina così affascinante. Da queste premesse i primi podi salernitani: I posto per Ferdinando Fontanella con un magnifico frisone attaccato ad un gigh, al secondo posto Luigi spatuzzi da Milano con un lusitano attaccato ad un sulky, bronzo per Luigi Lamberti con un ungherese attaccato ad una vis a viè. Nella categoria pariglie, alloro per Arianna Salsano dei cavalieri della pergamena bianca con una pariglia di spagnoli ed un break shazz, Argento per Luca Castellano da Sorrento con una vittoria ed una pariglia di spagnoli, mentre Arianna Salsano si è aggiudicata anche il premio per la best condition, ovvero l’attacco migliore di tutti i partecipanti, gara che ha salutato lungo il percorso, la presenza di due poliziotti a cavallo,

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