di Erika Noschese
Superare il sistema maggioritario a favore del proporzionale con sbarramenti moderati e un ritorno alle preferenze. È l’auspicio di Enzo Maraio, segretario nazionale del Psi che – in vista del congresso nazionale che si terrà a Roma il prossimo dal 15 al 17 luglio – ieri a Salerno ha fatto il punto della situazione, in occasione del congresso provinciale che ha eletto i delegati. Maraio ha puntato l’attenzione anche sull’asse Pd -5 Stelle che, se a livello nazionale, potrebbe funzionare, a livello provinciale ha creato non pochi problemi: “L’asse Pd- 5 stelle, per quanto mi riguarda, in un sistema maggioritario con questo sistema elettorale e per quanto possibile va preservato, seppure mi pare che la svolta in negativo che Conte ha impresso ai 5 stelle con queste fibrillazioni di governo che non fanno bene, sono fuori tempo e sono frutto di tatticismi elettorali in vista delle politiche, non faccia ben sperare – ha dichiarato il segretario nazionale – Noi dobbiamo lavorare per far prevalere l’unità, tenere insieme i partiti del centrosinistra per vincere le elezioni ma dipenderà molto dalla legge elettorale: se resta questa allora è un sistema maggioritario di fatto bipolare dove vince la la coalizione che prende un voto in più, se si dovesse superare questo sistema maggioritario che ha scontato tutte le sue inefficienze in questi anni, non abbiamo avuto governi che riuscissero a superare le fasi drammatiche è tanto che abbiamo avuto soltanto tre maggioranze in questa ultima legislatura ed è una delle leggi mai registrate nel nostro Paese, si avrà una spinta verso il proporzionale è chiaro che si va verso uno schema diverso per il quale le coalizioni possono essere anche di natura diversa e si deve verificare quali saranno le regole del gioco in campo. Noi come partito socialista ci stiamo impegnando e ci siamo collocati a favore di un proporzionale puro con sbarramenti moderati e con un ritorno alle preferenze che sarebbe la risposta più forte alla crisi di rappresentanza e soprattutto il distacco tra eletto ed elettore che non si sopporta più”. Il salernitano Maraio è l’unico candidato alla segreteria nazionale, segno di un partito coeso: “Arriviamo a questo congresso dopo tre anni lunghi, faticosi ma anche decisi con un lavoro importante che abbiamo portato avanti e che oggi è riconosciuto da tutto il gruppo dirigente nazionale tanto è vero che affronteremo questo congresso in libertà, con un unico candidato alla segreteria, cioè il sottoscritto, che si ripropone per la rielezione per i prossimi tre anni. Arriviamo con una forza importante, in questi tre anni abbiamo voluto riportare il simbolo del garofano all’interno del nostro simbolo rappresentativo; abbiamo messo in campo liste di partito ognuna con una grande autonomia, un protagonismo importante in tutta Italia, non soltanto in questa provincia e al sud, dove siamo storicamente radicati; abbiamo cominciato ad essere presenti nei comuni, nelle province di tutta Italia e stiamo lavorando per continuare il nostro percorso, far crescere la nostra area oggi più che mai che l’Italia ha bisogno del Partito Socialista, di valori e ideali che si ispirano al socialismo europeo e che mette in campo la lotta alle diseguaglianze che purtroppo aumentano, l’inflazione oltre l’8%, ci sono crisi sovranazionali dalla pandemia alla crisi energetica ed economica con un potere d’acquisto delle famiglie diminuito – ha dichiarato – In tutti questi settori dove manca la giustizia sociale, dove c’è da lavorare sul welfare, sulle libertà e i diritti individuali il Partito Socialista c’è: da qui, da Salerno, lanciamo questa sfida in quest’ultima settimana di campagna congressuale. Avremo tutti i leader del centrosinistra che si confronteranno per le nuove prospettive, le sfide che abbiamo nell’immediato futuro per il Paese; dobbiamo vincere le elezioni, contenere l’avanzata delle destre che sono molto pericolose in Italia. Noi, come stiamo lavorando a livello nazionale, abbiamo la necessità anche in provincia di Salerno di rafforzare la cultura della coalizione, del pluralismo che fa bene alla nostra coalizione e al perimetro dei nostri partiti”. E poi una riflessione sulla scissione interna al M5S, senza tralasciare accuse: “ Con la crisi dei 5 Stelle abbiamo finalmente alle spalle la politica che ha gridato alla rincorsa ai voti, ha parlato solamente alla pancia, senza una storia, un’ideologia e una cultura. Si esce da questa fase, rimettendo al centro i partiti, a livello locale, provinciale e nazionale. Lavoriamo bene a livello nazionale, dobbiamo e possiamo lavorare meglio a livello territoriale ma per quanto riguarda Salerno città e la provincia il partito si è consolidato come seconda forza del panorama politico, dopo il Pd, ha necessità di essere riconosciuto e di dare il proprio contributo”.