Provinciali. Il Pd sbanca ma tradisce Fiore, il Psi perde consensi e il centro sparisce - Le Cronache
Ultimora

Provinciali. Il Pd sbanca ma tradisce Fiore, il Psi perde consensi e il centro sparisce

Provinciali. Il Pd sbanca ma tradisce Fiore, il Psi perde consensi e il centro sparisce

di Erika Noschese
Le elezioni provinciali certificano un quadro politico chiaro: il Pd è il primo partito in provincia di Salerno, il Psi continua a perdere consensi e il centro non esiste, non riesce a sfondare e ad imporsi sullo scenario provinciale. Chiaramente, semplice parlare così quando al voto ci vanno solo gli amministratori e non gli elettori, il Pd potrà realmente comprendere il peso che ha sul territorio solo nel 2024 quando, si spera, anche i cittadini saranno chiamati al voto con una nuova riforma che dovrebbe essere approvata nei primi mesi del nuovo anno. Il Partito Democratico, sulla base della cifra elettorale ponderata, ha raggiunto le 41.368 preferenze, 6.186 Uniti per la Provincia, 10.462 Campania Libera, 8.582 il Partito Socialista Italiano, 12.884 Forza Italia, Lega e Noi Moderati, 10.163 Fratelli d’Italia; 3.716 Azione. Così, il Pd porta a Palazzo Sant’Agostino ben otto consiglieri: Giovanni Guzzo, Francesco Morra, Martino D’Onofrio, Antonio Fiore, Annarita Ferrara, Luca Cerretani, Vincenzo Speranza e Giovanni De Simone.
La coalizione di centrosinistra non regge, Fiore tradito ancora
Da un lato, il Pd che traina i partiti di centrosinistra, dall’altro il Psi fortemente in calo dopo aver perso rappresentanza alla Camera dei Deputati e al Parlamento Europeo; Campania Libera sembra reggere ancora e Uniti per la Provincia è in gioco ma senza infamia e senza gloria. Chiaramente, all’interno del Pd c’è un problema evidente: l’ennesimo tradimento ai danni di Antonio Fiore che aveva già buttato giù il boccone amaro del rimpasto in giunta. Seguendo la logica del più votato, infatti, la vice presidenza spetterebbe ancora a Giovanni Guzzo, il più votato in assoluto. Qualora la scelta passasse per una volontà personale del presidente Franco Alfieri allora spetterebbe a Luca Cerretani, protettissimo del sindaco di Capaccio Paestum ma con un consenso fortemente in calo tanto da conquistare poco più di 4mila voti. La lista messa in campo da Corrado Matera, che mette da parte i Moderati di Aniello Salzano, porta in consiglio solo Gerardo Palladino e vede fuori Vincenzo Clemente, già al centro dello scandalo per una presunta richiesta avanzata ai consiglieri di Battipaglia durante una riunione di maggioranza pretendendo – stando a quanto denunciato dal senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone – la foto del voto per certificare il sostegno. Nulla di nuovo in casa Campania Libera che conferma Rosario Danisi e Filomena Rosamilia mentre i socialisti riescono a confermare solo il vice sindaco di San Giovanni a Piro Pasquale Sorrentino.
Centrodestra, FdI non sfonda. FI si spacca
C’è grande amarezza in casa Forza Italia per il risultato delle elezioni. Il partito ha chiaramente sostenuto il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti e il dato è evidente: 4218 preferenze a fronte deelle 2957 di Giuseppe Del Sorbo che viene riconfermato ma con pochi punti di scarto rispetto a Giuseppe Ruberto, fuori dal Palazzo. E proprio il consigliere di Corleto Monforte sembra essere la vittima di un sistema perfetto messo in piedi dal coordinatore regionale Fulvio Martusciello che non consente dubbi e perplessità ma vuole attorno a sé solo i fedelissimi. Inizialmente, si parlava di dimissioni del primo cittadino in cambio del ruolo di coordinatore provinciale ma non sarebbe Aliberti il prescelto e allora, almeno per il momento, va bene così. Regge bene Noi Moderati che, alla sua prima competizione elettorale post Politiche raggiunge le 838 preferenze con il candidato Fiippo Accardi. Il partito guidato dall’onorevole Maurizio Lupi oggi è un valido alleato, un temuto avversario e conquista sempre più consensi e plausi. Non benissimo Fratelli d’Italia che porta in consiglio Carmine Amato con 2070 voti e Aniello Gioiella con 950 preferenze. Voti dimezzati rispetto a quelli ottenuti dagli azzurri.
Salerno? Assente
Salerno conta sulla presenza di un solo consigliere provinciale, il dem Antonio Fiore. Tradito anche l’esponente di Fratelli d’Italia Mimmo Ventura che ha potuto contare sul sostegno solo di sé stesso, venendo a mancare anche il voto di Michele Sarno che ha scelto di non andare alle urne tanto che lo stesso Ventura avrebbe già chiesto al partito di prendere provvedimenti immediati.
Le reazioni
“Mi complimento con i neoeletti consiglieri provinciali, Carmine Amato e Aniello Gioiella. Il mio ringraziamento va a tutti i dirigenti di partito che hanno collaborato fattivamente prima, durante e dopo le elezioni. Si deve mettere definitivamente un punto a questa scellerata legge elettorale, la Derio appunto, voluta fortemente dal Pd, che priva i cittadini del sacrosanto diritto di scegliersi i propri rappresentanti”. Lo dichiara il Coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Fabbricatore. “I voti risultanti – ha dichiarato il Sindaco Angelo Pasqualino Aliberti – dalle elezioni raccontano un risultato straordinario per Forza Italia in provincia di Salerno e la consapevolezza che Scafati, la città che mi onoro di amministrare, è la più azzurra della Campania. Ora la certezza è che bisogna ripartire da quegli uomini e da quelle donne che in una provincia dominata da un potere clientelare diffuso e ormai incancrenito, hanno avuto il coraggio e la passione di votare Forza Italia. Non si possono più accettare persone che si sottraggono al voto, filosofeggiano e pretendono candidature sostenute dal partito senza aver mai dimostrato il senso dell’appartenenza, del radicamento e della coerenza. I miei complimenti, per il risultato, a Giuseppe Ruberto, sostenuto dalla maggioranza del partito ma che purtroppo non rientra fra gli eletti. Grazie a quegli amministratori che ho trovato sul territorio e che con il loro voto dimostrano di voler costruire quel partito che il Presidente Berlusconi ci ha lasciato e che va colmato di donne e di uomini capaci di portare avanti il bagaglio di idee che in questi anni hanno caratterizzato un sogno, una speranza per il Paese Italia”. A chiedere al Pd di costruire una coalizione vincente il Segretario Provinciale del Psi, Silvano Del Duca, e il Consigliere regionale del Psi, Andrea Volpe: “Il PSI supera il 10% alle elezioni provinciali. Vogliamo ringraziare i candidati e i tanti consiglieri che hanno sostenuto ancora una volta la nostra lista e formulare i nostri sinceri auguri di buon lavoro a tutti gli eletti e le elette. Il risultato però, al netto della stortura del voto riservato agli amministratori, merita anche una riflessione più generale sulla coalizione. Il principale partito, il Pd, ha la responsabilità, più di tutti, di rappresentare pungolo e guida salda per la costruzione della coalizione. A Salerno sopravvive, di fatto, solo il Partito Socialista. Azione non arriva al seggio, Italia Viva, Sinistra Verdi e Movimento 5 Stelle, per motivi diversi, non hanno fatto le liste. Insomma, non esiste, l’alleanza. Così come rischia di non esistere un’attività amministrativa e politica sinergica che allarghi invece di stringere. Il dato deve preoccupare tutti, innanzitutto i democratici, perché nelle prossime tornate elettorali, dove saranno i cittadini a votare, la colazione sarà determinante per vincere e riconfermarci. Solleciteremo gli alleati ad una riflessione e noi non ci rassegniamo rispetto alla costruzione di una coalizione plurale”. Ora, i partiti devono rimboccarsi le maniche per andare spediti verso le Europee del 9 giugno 2024.