Il leader 5 Stelle, Giuseppe Conte, intravede, nella protesta di De Luca, la possibilità di fare breccia nel muro dell’opinione pubblica sul rischio delle riforme. «Le proteste di Vincenzo De Luca e degli amministratori contro l’Autonomia — ha detto l’ex premier —. sono ovvie, perché è un progetto che distrugge il Paese e i 5 Stelle sono capofila di questo moto di protesta».
Mentre Matteo Renzi, invitato ad un dibattito in un liceo di Maglie, nel Salento, (città natale di Aldo Moro e di Raffaele Fitto) ha suggerito al ministro per il Sud e le Politiche di coesione di fare pace con De Luca: «Pensate al Mezzogiorno — gli ha detto il leader di Italia Viva —. Anziché stanziare 600 milioni per mandare tremila persone in Albania, mettete soldi per non far emigrare i ragazzi del Sud. Al ministro Fitto e alla Meloni dico: ricevete i governatori e i sindaci del Sud.
Si dica a Enzo De Luca di non utilizzare gli insulti, di non offendere nessuno e di non essere vittima del personaggio perché è un buon amministratore e lo faccia. Sta facendo una battaglia giusta, ma abbassiamo i toni. È un appello che faccio a Fitto e a De Luca e anche alla Meloni perché non può pronunciare frasi provocatorie come “vadano a lavorare”».
Questa mattina sui social De Luca scrive: «Sblocco dei fondi “Fsc” per il Sud, per i Comuni, per le infrastrutture, per i Campi Flegrei, per la cultura. Chiederemo un incontro al Presidente della Repubblica. Chiederemo di essere ricevuti con una delegazione di sindaci per spiegare le ragioni di questa battaglia».