di Pina Ferro
Assoluzione bis per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. I giudici della Corte di Appello di Salerno nel processo sul caso “Crescent”. hanno confermato la sentenza di primo grado. Si tratta del caso della realizzazione del Crescent di Salerno, la costruzione a uso abitativo, a forma di mezzaluna, firmata dall’archistar Ricardo Bofill. L’accusa aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi in ordine a all’autorizzazione paesaggistica in una zona sottoposta a vincolo. Era il 28 settembre di tre anni fa quando il processo di primo grado si concluse con una pioggia di assoluzioni. Insieme con De Luca sono stati assolti anche gli altri 21 imputati. Tra questi figurano anche l’attuale consigliere regionale Luca Cascone, l’ex consigliere regionale Vincenzo Maraio, l’attuale presidente della Commissione Bilancio in Regione Campania Francesco Picarone e Aniello Fiore, la parlamentare dem Eva Avossa, l’attuale vice sindaco Domenico De Maio ed il consigliere comunale Ermanno Guerra. Tutti, all’epoca dei fatti, erano in Giunta a Salerno. Assolti, tra gli altri, anche i costruttori Eugenio Rainone e Rocco Chechile. “Siamo estremamente soddisfatti dell’esito del processo e della decisione della Corte d’Appello che ha confermato quanto noi abbiamo sempre detto e, cioè, la legittimità dell’operato del sindaco e della Giunta, la mancanza di un interesse privato e viceversa un interesse pubblico che è stato realizzato grazie anche alla spinta propulsiva del sindaco De Luca e che ha permesso un’opera che ha comunque rappresentato un segno nel panorama edilizio e urbanistico e nel rilancio della città”. A dirlo,è l’avvocato Andrea Castaldo, legale del “governatore” campano Vincenzo De Luca. All’esterno dell’aula bunker di Salerno, al termine dell’udienza di ieri, l’altro legale del presidente della Regione Campania, l’avvocato Paolo Carbone, sottolinea che “non c’era assolutamente niente in questo processo. E’ nato male, è stato condotto in primo grado con grande maestria da un tribunale responsabile e colto; poi, c’è stato questo Appello che non ha portato alcun fatto nuovo, non ha accertato niente se non che i consulenti del pubblico ministero sono stati in qualche modo sospetti dagli stessi pubblici ministeri, unici a non credere nei loro tecnici.” «Grande soddisfazione ma ci aspettavamo che questa Corte molto attenta avrebbe considerato tutti gli elementi che abbiamo fornito. – Ha sottolineato l’avvvocato Agostino De Caro – La ricostruzione fatta era perfetta, francamente non poteva essere messa in crisi dall’appello del pubblico ministero per cui eravamo sereni ed è stata ripagata da una sentenza equilibrata, la leggeremo ovviamente ma immagino che daranno conto della correttezza nella realizzazione del Crescent». Per l’avvvocato Lentini: «Si chiude una pagina di grandi distorsioni di quella che era la verità di questo grande procedimento di riqualificazione urbana fatta dal Comune di Salerno perché chi come noi è nato a Salerno ricorda ancora cosa erano le Chiancarelle: erano vicino al centro storico, zona di degrado vicino al porto commerciale con una riqualificazione che vede una piazza ma con una grande cortina di fabbricati, posti all’alta, attraverso imprenditori che ci hanno creduto per poter portare avanti la verità. Siamo sempre stati molto sereno, in tutte le fasi di questo processo». «Mai avuto dubbi sull’esito del processo è non solo perché ho sempre creduto nella innocenza del mio assistito, ma soprattutto perché la sentenza di I grado della II sezione del Tribunale di Salerno era pressoché inespugnabile. ha sottolineato l’avvocato Giovanni Falci: Ora ci sarà da vedere chi pagherà queste spese processuali se cioè questi enti parti civile sono o meno patrimonialisti»