La processione dei veleni rischia di approdare in aula di tribunale. Sono stati notificati tredici avvisi di garanzia per i responsabili dei momenti di tensione durante le celebrazioni in onore di San Matteo. Le prime comunicazioni ufficiali sono arrivati agli indagati nella giornata di ieri. Il pm Fittipaldi, titolare dell’inchiesta per i disordini e le interruzioni avvenute durante la processione, contesta agli indagati di aver usato espressioni non consone all’autorità ecclessiastica e per turbativa di cerimonia religiosa. Contestata anche ad uno degli indagati la detenzione del materiale pirotecnico utilizzato poi per l’improvvisato spettacolo pirotecnico della sera del 21 settembre (poco prima della mezzanotte). Tra gli indagati ci sono diversi tifosi della Salernitana e quasi tutti i portatori del Santo Patrono. La ricostruzione degli agenti della Digos, che si è occupata della delicata inchiesta in sinergia con la Procura di Salerno, ha permesso di individuare attraverso fotogrammi e filmati, anche chi ha rivolto invettive ed improperi all’Arcivescovo. Tra questi anche una donna finita sotto inchiesta. Dopo la notifica dell’inidviduazione i destinatari dell’avviso di conclusioni indagini hanno venti giorni di tempo per decidere se rendere interrogatorio davanti al pubblico ministero Francesca Fittipaldi. Valutazione che sarà fatta nei prossimi giorni dai legali difensori nominati dagli indagati. Per quest’ultimi, in considerazione dei reati contestati, il rischio è quella di subire una contravvenzione, la pena previsto per il reato contestato. In ogni caso non è da escludere che l’inchiesta possa, in una fase successiva, coinvolgere anche altre persone. Per ora il pubblico ministero titolare dell’inchiesta ha notificato 13 avvisi di garanzia. Tra questi anche volti notissimi della tifoseria salernitana ed il capo paranza di San Matteo. Il neo procuratore capo, Corrado Lembo, aveva promesso il pugno di ferro nei confronti dei responsabili dei tumulti nel corso della processione del Santo Patrono. In pochi giorni sono stati individuati i responsabili e notificati gli avvisi di garanzia. Gli indagati potrebbero anche decidere di non rendere interrogatorio al pm Fittipaldi.
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