Presentato il libro di Paolo Romano - Le Cronache Salerno
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Presentato il libro di Paolo Romano

Presentato il libro di Paolo Romano

Nella Galleria Il Cigno di Salerno, Studio di interior design, Arte della tavola, vasi, gioielli in argento e regali, è stato presentato uno libro di Paolo Romano. Con il patrocinio della Fondazione Bartolomeo Gatto e del Presidente Davide Gatto, si è avuta la fortuna di apprezzare un pregiato scritto, degno di vero interesse approfondendo temi importanti. Presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino e a Procida Capitale della Cultura, evidenzia un notevole interesse verso l’opera stessa. Paolo Romano “Io, La Campania” Il libro di Paolo Romano “Io, La Campania” presenta una profonda ricerca sia storica sia culturale dell’identità della regione chiamata dagli antichi romani con il nome “Campania Felix”, campagna felice. Un’opera profonda, preparata nel corso di circa venti anni. Abbraccia tutta l’essenza stessa di questa meravigliosa regione: dalle tradizioni alla storia, dalla musica all’arte, dalle origini alla nascita della filosofia occidentale. La Grecia, aspra soprattutto montuosa e culla del pensiero filosofico, ha vissuto due fasi di espansione colonialistica. La prima verso Est, l’Oriente, sulle coste dell’asia minore, la seconda verso Ovest iniziando proprio dai litorali della Campania. Qui sbarcherà inizialmente il pensiero greco per poi espandersi in tutta il meridione peninsulare della nascente Italia. In un incantevole susseguirsi di tutto ciò che caratterizza la Campania non poteva mancare la musica dalle origini per giungere agli attuali rappers. L’autore lo definisce “uno splendido omaggio alla Mia Terra alla Mia Campania”. L’incipit e non solo Proverò a raccontarmi, a mettermi a nudo, parlando di me come nessuna terra si è raccontata mai. Delle venti regioni d’Italia sono forse la più baciata dalla fortuna. Di molte mie località si dice che Dio, mentre creava il mondo, si sia lasciato andare ad un’eccezionale profusione estetica. Vi abbia colato oltre misura la bellezza con il suo divino mestolo, tanto che mi sorge il superbo sospetto che Dio sia Campano. Ottavo secolo avanti Cristo i Greci sbarcano ad Ischia, il primo contatto con il suolo italico ancor prima della stessa Sicilia. In questo periodo Roma è solo un villaggio di pastori. La Magna Grecia, l’esplosione delle arti e della cultura. Ischia, quindi Cuma per arrivare a fondare Napoli (Nea Polis) per poi proseguire a Poseidonia (Paestum) e ad Elea (Velia). L’ingresso dell’Alfabeto nella nostra terra insieme alla filosofia che troverà una svolta decisiva proprio nella Scuola Eleatica. La Coppa di Nestore e gli Argonauti La coppa di Nestore è un reperto archeologico rinvenuto sull’isola d’Ischia dall’archeologo tedesco Giorgio BUCHNER a Lacco Ameno nella necropoli di San Montano. Databile intorno all’ultimo venticinquennio dell’VIII secolo a.C. l’iscrizione presente sul vaso rappresenta uno dei più antichi esempi di scrittura alfabetica, l’ingresso di questa in Occidente. «Νέστορος [εἰμὶ] εὔποτον ποτήριον ὃς δ’ ἂν τοῦδε πίησι ποτηρίου αὐτίκα κῆνον ἵμερος αἱρήσει καλλιστεφάνου Ἀφροδίτης». «Io (sono) la coppa di Nestore, facile a bersi chi berrà da questa coppa subito lo prenderà il desiderio di Afrodite dalla bella corona». Nella Mitologia si ritrova la Campania; gli Argonauti, i cinquanta eroi dell’antichità, tra cui il mitico cantore Orfeo e l’unica donna, la più veloce, Atalanta sono sbarcati anche a Poseidonia/Paestum. Poi Elea (Velia) e la Scuola Eleatica, con Parmenide e con il suo Essere, Logos e Aletheia, hanno dato una svolta decisa alla precedente filosofia riservata esclusivamente solo alla natura. Italia Il nome stesso della Penisola Italia deriverebbe dal vocabolo Italói, termine con il quale i colonizzatori greci designavano i Vituli (o Viteli), la popolazione che abitava nei pressi dell’odierna Catanzaro. Alla punta estrema della nostra penisola, così definiti perché adoratori del simulacro di un vitello (vitulus, in latino). Questa definizione potrebbe altresì avere origine sempre dal greco Aithàleia (Αιθαλεια), che significa “ardente, fumosa”. Attribuibile al nostro Paese per le imponenti manifestazioni vulcaniche, quali l’Etna e le Eolie, molto ben visibili dai siti di approdo dei primi migranti greci dal Mediterraneo orientale. Fu proprio Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto ad usare in un decreto questa parola per definire territorialmente tutta la penisola e le isole stesse. Franco Cutolo Presente anche Franco Cutolo, padre di Giovambattista, musicista talentuoso, giovanissimo cornista già di importanti orchestre sinfoniche, assassinato a colpi di pistola da un adolescente nell’ultima notte d’agosto del 2023. Napoletano, personaggio importante della cultura partenopea che parla a ruota libera, figlio degli anni Settanta, lavora nell’ambito dello spettacolo, del teatro e del cinema. Originario di Torre del Greco. Trasferitosi a Napoli nel 1987, adottato precedentemente già a 14 anni durante i suoi studi nella bella città campana dove ha studiato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti. “Napoli mi ha tolto un figlio, quindi più che mai sono orientato a parlare della Campania”. Strana coincidenza, precedentemente nel 2021 ha creato un progetto cinematografico dal titolo “Delitti e misteri della Magna Grecia” preparato in sette episodi che si svolgono in sette luoghi della regione. Concorde con Paolo Romano la Campania è decisamente un luogo veramente straordinario, per cultura, ambiente, cucina. Paolo Romano “Paolo Romano, giornalista, docente di lettere e scrittore, vive a lavora a Salerno. Già collaboratore del Televideo Rai-Giubileo, storico redattore dell’emittente televisiva Tds, è componente del Comitato Scientifico del MuDiSa, il Museo Diocesano “San Matteo” di Salerno. Ha realizzato documentari in India, Tunisia, Germania, Israele, Egitto e Giordania”. Paolo Romano “Io, La Campania” la prima autobiografia di una regione meravigliosa. Sono molto contento che il libro sia già alla terza edizione, in pochi mesi, grazie al passaparola perché è la prima volta che una regione affascinante, straordinaria, ricca di storia, di mitologia e di beni paesaggistici e monumentali si racconta in prima persona come una donna, una strega affascinante che ripercorre il suo passato fino ai giorni nostri.

Arturo Campanile

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