Presentata la Norma, in scena al Verdi - Le Cronache Salerno
Salerno Musica

Presentata la Norma, in scena al Verdi

Presentata la Norma, in scena al Verdi

Olga Chieffi “

Viviamo in un’epoca in cui nuovi muri si alzano, in cui le differenze diventano pretesto per la divisione anziché occasione di arricchimento reciproco. Ma voi, uomini e donne di cultura, siete chiamati a costruire ponti, a creare spazi di incontro e dialogo, a illuminare le menti e a scaldare i cuori”. E’ l’invito di papa Francesco agli artisti. Nel suo ricordo è principiata la conferenza di presentazione di Norma, forse l’opera più famosa di Vincenzo Bellini, che andrà in scena domani sera alle ore 21 e domenica alle 18. Antonio Marzullo ha ricordato il papa che nel 2015 invitò le masse corali ed orchestrali del Teatro Verdi dirette da Daniel Oren. Se Papa Francesco cita il ponte, la musica è giusto questo: ““ La musica afferra il presente, lo ripartisce e ci costruisce un ponte che conduce verso il tempo della vita. Colui che ascolta e colui che canta vi ci trova un amalgama perduto di passato, presente e futuro. Su questo ponte, finchè la musica persiste, si andrà avanti e indietro”. Norma, infatti, è un personaggio che vive in modo rappresentativo lo scisma belliniano, in quanto l’esplosione della novella potenzialità lirica è chiamata a collaudarsi entro gli argini contegnosi d’una vera e propria ossatura vieux style e, per coinvolgere a pieno il pubblico, ha bisogno di rivivere in voci straordinarie e complete. Poche opere, infatti, nel paesaggio del nascente melodramma borghese riescono, al pari di questa, a registrare l’ossequio ad una formula e, insieme, il suo rovesciamento per il tramite della dilatazione melodica, del canto lunare fuoriuscente di continuo dalla morsa del tempo ordinario; si avvertono già gli accenti del clarinetto verdiano, restano le agilità di Rossini e Donizetti, e la melodia spiegata belliniana, che il direttore tedesco Michael Blake, avrà da sottolineare. Sarah Schinasi, regista di scuola inglese, visionaria per definizione, cammina su di un ponte che l’ha condotta a straniarsi nella nostra Pompei, immaginando un Pollione premiato con le terre della Campania Felix. Scene rigenerate quelle di Alfredo Troisi, nel laboratorio del teatro, quindi senza costi aggiuntivi, classici i costumi ricche di significato le due scene nelle stanze in cui il tormento di Norma è “guardato” dai due figli, ove appaiono i fregi delle Ville pompeiane, come Saffo, con le tavolette di cera in mano pronta ad esercitare l’arte della poesia, mentre ai celti era negata la scrittura. Protagonista assoluta sarà Gilda Fiume “Sicuramente in otto anni – ha dichiarato la Fiume pupilla della Mariella Devia, una delle massime interpetri del belcanto – per una cantante che stava agli esordi della sua carriera, cambia molto. Quando nel 2017 ho fatto doppio debutto nel teatro di “casa” e in un ruolo che fa tremare le gambe, avevo un carico di emozioni molto forti e non nascondo che fossi davvero tanto agitata. Avevo studiato profondamente il personaggio e l’ho portato in scena con quel bagaglio tecnico e di esperienza che una giovane cantante può possedere. Oggi, però, sento di averlo maturato a fondo avendo avuto occasione di cantarlo anche altrove e approfondendo ulteriormente le varie sfumature di un personaggio così complesso. Sono cresciuta anche io come donna e come cantante che vive il palcoscenico con maggiore disinvoltura. Inoltre, anche la voce è cresciuta con me, tant’è che ho ripreso a cantare questo ruolo soltanto tre anni fa, per metabolizzarlo e lasciare che mi appartenesse di più. Oggi mi sento più sicura e non vedo l’ora di mostrare all’ amato pubblico salernitano la “mia” Norma”. Al suo fianco il tenore Mert Süngü, nelle vesti di Pollione, in sostituzione di Vincenzo Costanzo, una voce in forte ascesa, che avrebbe qui debuttato il ruolo, fermato da un incidente in scena nella Tosca del teatro di Pisa che gli ha lasciato ben quattro costole fratturate, impedendoci di riascoltare il suo armonico timbro. Ancora due splendide voci femminili in scena Adalgisa, una Francesca Di Sauro uscita dalla scuola di Donata D’Annunzio Lombardi e Miriam Tufano, nel ruolo di Clotilde una gemma del nostro conservatorio. Dalla parte maschile, invece, ritroviamo Carlo Striuli quale Oroveso e Francesco Pittari nel ruolo di Flavio. Grande ruolo ha il coro vista l’intenzione registica che guarda alla tragedia greca. “La situazione che si palesa in Norma è quella di incontrare il diverso – ha detto il direttore Francesco Aliberti – che di tante opere è l’essenza. Ho cercato di lavorare con il coro cercando di approfondire e tentare di riuscire a comunicare proprio questo tema. E’ difficile andare incontro all’altro pur su di un tappeto di note bellissimo, ad esempio quando Norma palesa il suo crimine, che il coro vede come tale, quando è una presa di coscienza di libertà, che purtroppo non ha possibilità di mediazione, che è il fallimento di Hegel ed è la sostanza della tragedia”. Sodalizio e frattura insieme per forare la volta di quel microcosmo lirico sull’aire di un sospiro notturno.