di Brigida Vicinanza
Poste di Matierno, il sindaco Napoli prova a convincere i proprietari. Ieri mattina incontro attorno ad un tavolo tecnico in prefettura, alla presenza del primo cittadino, il vicario del Prefetto Forlenza, i consiglieri comunali Massimiliano Natella e Antonio Carbonaro e il direttore della direzione delle poste di via Paradiso di Pastena, Basilio Mancuso. Alla fine anche i residenti hanno potuto prendere parte all’incontro, “raccomandati” dal primo cittadino e rappresentati dal presidente del comitato di quartiere Enrico Cipriani. Scongiurare la chiusura della filiale nel quartiere l’obiettivo principale dell’incontro, oltre a capire le motivazioni della decisione. Confermato, dunque, lo sfratto esecutivo con la proprietà delle Poste Italiane che aveva chiesto di tenere l’immobile di via degli Etruschi con un ribasso del 10% dal canone di locazione. Il primo cittadino ha proposto insieme ai consiglieri di poter anche utilizzare degli immobili di proprietà del Comune di Salerno e quindi risolvere in breve tempo la questione, che ora più che mai diventa emergenza sociale. Ma il tutto è stato messo in “standby” in quanto ora a decidere dovrà essere il direttore romano delle Poste Italiane. Inoltre il vicario Forlenza e il sindaco Napoli già nelle prossime ore hanno dato disponibilità a contattare il proprietario dell’immobile dove ora vi è la succursale delle Poste di Matierno, con la richiesta di una proroga del servizio. Intanto dal profilo facebook del consigliere Massimiliano Natella, presente all’incontro, si legge: “Non convincono le motivazioni di Poste circa il contenzioso fra Ente e proprietario dell’immobile. Molto deboli le motivazioni circa gli interventi da effettuare allo stabile per adeguarlo alla normativa vigente e chiediamo con fermezza a Poste Italiane di mantenere fede alla volontà manifestata stamattina di non abbandonare il quartiere”. Ora quindi la speranza dei residenti pare sia riposta nelle Istituzioni che hanno avviato questa piccola battaglia, a tutela di tutti i cittadini e per evitare che ci sia una vera e propria emergenza sociale, nel caso lo sportello dovesse chiudere il 7 dicembre.