di Andrea Pellegrino
Possono essere costruite case nell’area del polo tecnologico. Lo ha deciso il Tar di Salerno che ha respinto i ricorsi presentati dalla Biztob Com, una delle società che faceva parte della galassia di Finmatica di Pierluigi Crudele. In pratica, la società ricorrente aveva richiesto l’annullamento del provvedimento di decadenza del permesso di costruire rilasciato nel 2001 successivamente ad una variante urbanistica che trasformava l’area in agricola a produttiva. Ma quel permesso non è più valido. Ed è lo stesso Tar a chiudere la partita. Nel 2005 la società era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Brescia, portando così allo stop dei lavori per la realizzazione del Polo. L’anno successivo una variante al Puc trasformò nuovamente l’area rendendola residenziale e di conseguenza non più idonea per il progetto dell’ex patron di Finmatica, Crudele. Anzi dal Comune partì anche l’ordine di demolire tutte le opere già realizzate. La società, infatti, prima del fallimento, aveva comunque realizzato gran parte delle strutture contemplate nel permesso di costruire ed aveva ceduto al Comune le aree destinate a verde e parcheggi. Ma per i giudici amministrativi, gli uffici comunali avevano tutto il diritto di revocare il permesso di costruire. Quanto alla variante, sempre il Tar spiega che la società aveva presentato proprie osservazioni alla proposta di Puc avanzata dall’amministrazione comunale. Insomma, salvo ricorso al Consiglio di Stato, nell’area del polo informatico il Comune potrà concedere permessi per la realizzazione di appartamenti.