Circa duecento persone al Porticciolo di Pastena, in Via Lungomare Colombo, hanno firmato la petizione nella quale si chiede l’abrogazione del progetto del Porto Turistico di Pastena, indirizzata al Sindaco di Salerno e al Consiglio Comunale, proposta da un comitato composto da giovani, residenti nel quartiere, che chiedono l’accantonamento dell’attuale progetto o quantomeno che venga ridiscusso, per riavvicinarlo alle esigenze di tutti gli abitanti della zona: «Non solo dei 130 soci della cooperativa del porto, titolari dei posti barca» precisa Daniele, laureato in “Geografia Urbana del Mediterraneo”, uno dei promotori dell’iniziativa abrogativa «Chiediamo meno cemento e più spiagge, miglioramento a partire dall’esistente, manutenzione ordinaria costante e l’incentivo di pratiche partecipative. Consapevoli dell’attuale stato in cui versa il borgo marinaro, auspichiamo una riqualificazione dello stesso, in modo ecocompatibile al fine di salvaguardare il mare, le spiagge, la pesca e le attività storicamente presenti in questo luogo. Tale richiesta è fortemente avvalorata dal vincolo paesaggistico esistente su questa zona dal 1957, che è stato ignorato, e dall’illegittimità di avere ben quattro porti nel tratto costiero salernitano. Infatti, a ogni specchio d’acqua con destinazione portuale deve corrispondere, per normativa, una superficie a terra non inferiore al doppio». Una decina di ragazzi del comitato, spiegavano ai residenti, attraverso delle immagini affisse su tabelloni di cartone, le caratteristiche progettuali del nuovo porto. Alcuni di loro armati di scopa pulivano la zona.
«Chiediamo anche che tutti i successivi interventi siano organizzati in accordo con le popolazioni locali, in maniera trasparente, al fine di prendere in considerazione le reali esigenze della gente del quartiere», precisa Daniele che ha mostrato anche una nota della Soprintendenza di Salerno, riferita al progetto, che recita: “Il progetto nel contesto paesistico urbano dell città di Salerno, se non adeguatamente monitorato, potrebbe provocare dissonanze con il fronte mare dell’ambito portuale di Pastena”.
Anche la giovanissima Chiara, laureata in “Valutazione e Controllo Ambientale”, ritiene che l’attuale porticciolo di Pastena, sia un luogo da salvaguardare: «E’ portatore di culture e tradizioni sociali ormai in via di estinzione. Anche la definizione esposta dalla “Convenzione Europea del Paesaggio” riconosce il paesaggio come elemento importante della qualità della vita delle popolazioni nelle aree urbane. Il progetto che è stato finanziato per buona parte dalla Comunità Europea, non ha niente di comunitario».
Chiara ha anche spiegato che non c’è stata la possibilità di visionare la documentazione grafica e il plastico del progetto: «Non c’è stata partecipazione popolare. La gente del posto non è stata informata sul progetto». I ragazzi del comitato sono pronti anche a bloccare l’inizio dei lavori se non saranno proposte delle soluzioni alternative.