La denuncia/1
Dalle foto che “Le Cronache” pubblica in esclusiva si evidenzia come Pippo Sabini, padre della consigliera Marika, ha realizzato abusivamente un manufatto al “Parco Maria” sull’attico in cui risiede, con la famiglia ivi compresa la figlia che ricopre la carica di consigliere comunale a Pompei. L’abuso è di una evidenza tale che ci chiediamo: come mai non è stato mai effettuato alcun sopralluogo a casa di Pippo e Marika Sabini al Parco Maria in Via Monsignore Di Liegro? Dalla nostra inchiesta non risultano autorizzazioni all’ufficio tecnico a nome del signor Giuseppe Sabini, padre della consigliera Marika, per la realizzazione del manufatto (nella foto) che va ad aumentare in maniera eclatante la volumetria dell’abitazione. Se non c’è permesso a costruire la struttura è abusiva? A rendere ancor più evidente l’abuso è il diverso colore della struttura rispetto al corpo di fabbrica originale. La domanda che poniamo al Sindaco è: come mai l’intensificarsi dei controlli del territorio da parte dei vigili urbani, istituiti da una sua recente ordinanza, esulano l’abitazione della consigliera Marika Sabini? E’ scontato evidenziare che i controlli anti-abusivismo sono stati intensificati solo ed esclusivamente per i cittadini che non ricoprono cariche istituzionali. Ai nostri lettori e ai cittadini, invece, ricordiamo che: sono tre i vincoli edilizi che gravano sul territorio di Pompei: quello ambientale-paesaggistico per la presenza dell’area archeologica, (racchiuso nell’ex legge Galasso); quello idrogeologico legato al fiume Sarno che rende l’area circostante a rischio frana; c’è poi la zona rossa, il divieto a costruire in un’area interessata dal rischio Vesuvio.
La denuncia/2
Su indicazioni dell’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Santa Cascone, espressione in giunta della componente politica di cui fa parte la consigliera comunale Marika Sabini, il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, ingegnere Michele Fiorenza, ha selezionato 20 tecnici privati a cui affidare incarichi per conto del comune. Il compenso per tali “prescelti” parte da un minimo di 500 euro al mese a salire, per una “portafoglio” da 11 milioni di euro di lavori pubblici, a seconda dell’incarico che si va a ricoprire: da semplice assistente al progetto a RUP (responsabile unico del progetto). Nell’ultimo consiglio comunale, l’esponente del Partito Democratico Franco Gallo, consigliere di opposizione, gridò allo scandalo “Parentopoli”:«E’ contro ogni moralità che il padre di una dei consiglieri comunali di maggioranza sia stato selezionato dal comune per svolgere lavori tecnici dietro lauti compensi con fondi pubblici». A fronte di tali anomale circostanze politiche sarebbero opportune, quanto mai necessarie per una amministrazione trasparente e legale, le dimissioni dall’incarico amministrativo della consigliera comunale di maggioranza Marika Sabini e di tutto il gruppo consiliare di cui fa parte e dell’assessore di riferimento Santa Cascone.