«Il frigorifero del nostro pianeta è il Polo Sud. L’Antartide, è il luogo dove si produce il freddo sul nostro Pianeta che è sottoposto continuamente al bombardamento dell’energia solare e che, anche a causa degli inquinanti e dei gas serra, che noi immettiamo nell’atmosfera, si sta surriscaldando». A spiegarlo è stato il professor Giancarlo Spezie, oceanografo, ordinario di Oceanografia fisica al Dipartimento di Scienze per l’ambiente dell’ Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, che da venti anni si occupa di oceanografia polare, in particolare dell’Antartide, un continente che ha un ruolo cruciale sul sistema climatico del nostro pianeta, durante la conviviale rotariana a lui dedicata, organizzata all’Hotel Mediterranea, dal presidente del Club Rotary Salerno Picentia, l’ingegnere Rosario Landi, che ha scelto l’interessante tema: “L’Antartide nel sistema climatico globale”. «Questo generatore di freddo, che è il Polo Sud» ha continuato Spezie «per non creare una reazione a catena che ci porterebbe a dei disastri naturali considerevoli, deve lavorare molto di più per produrre tante frigorie per compensare gli eccessi di calorie che vengono prodotte naturalmente e , per colpa dell’effetto serra, dall’uomo. Non sempre questo è possibile». Il professor Spezie è stato dieci volte al Polo Sud dove, insieme ad un gruppo di ricercatori italiani, in un contesto internazionale, ha studiato il ruolo di questo continente, sul sistema climatico: «Noi valutiamo la quantità di frigorie che questa parte del nostro pianeta riesce a produrre». Il professor Spezie, ha spiegato che lo scioglimento dei ghiacciai è molto più consistente al Polo Nord rispetto al Polo Sud, dove è ridotto:« Tutte queste anomalie climatiche sono dovute proprio a questo fenomeno. Abbiamo perso la stagionalità e abbiamo un regime più monsonico nei fenomeni meteorici, per cui abbiamo piovosità molto forti o siccità molto forti. Stiamo avendo un’estremizzazione dei processi atmosferici». Anche in Italia, stiamo subendo questi fenomeni: «Sulla catena alpina, stanno scomparendo tutti i ghiacciai alpini. Infatti, nella zona dell’arco alpino dolomitico, stanno venendo fuori tutti i residui bellici della guerra del 15 -18. Per quanto concerne il Mar Mediterraneo, durante i periodi di siccità molto forte, si sta verificando una forte stagnazione della dinamica delle acque, che comporta una maggiore concentrazione degli inquinanti che sotto costa diventa preoccupante. Anche l’inquinamento delle acque salernitane è attribuibile alle anomalie climatiche e, naturalmente, anche a quello che noi gettiamo a mare». Per evitare queste anomalie climatiche, il professor Spezie ha spiegato che l’uomo può fare molto: «La natura un po’ ci salva, perché ha una sua riserva che provvede, fino a un certo punto, a equilibrare il tutto, ma noi dovremmo smetterla di buttare nel nostro ambiente: mare, aria, terra, sostanze che l’ambiente non può più accettare. Diminuendo le concentrazioni di gas, che comportano l’effetto serra, si avrebbe una diminuzione degli eccessi di calore e quindi una minore necessità di produrre frigorie».
3 maggio 2013