di Erika Noschese
Una nuova convocazione di un tavolo tecnico sulla questione delle Fonderie Pisano accende il dibattito a Salerno, scatenando la dura reazione dell’associazione “Salute e Vita”. Il sindaco Vincenzo Napoli e il presidente della Commissione Ambiente e Cultura del Comune, Arturo Iannelli, hanno indetto una “Convocazione urgente Tavolo di Approfondimento Tecnico dedicato alla questione ‘Fonderie Pisano'”. La convocazione, datata 29 maggio 2025 e protocollata con il numero 127398, fa seguito alle “novità emerse dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, 1° sezione, Caso L.F. e altri c. Italia, ricorso n. 52854/18, depositata in data 6 maggio u.s.”. Si ritiene “necessario promuovere un rinnovato confronto immediato ed operativo tra tutte le Istituzioni coinvolte”. Il tavolo tecnico è stato convocato per il 9 giugno alle ore 10:00 presso la Sala Giunta del Comune di Salerno. L’obiettivo dell’incontro è “fare il punto sullo stato dell’arte, verificare l’efficacia delle misure sinora adottate e avviare una riflessione condivisa orientata all’individuazione di strategie concrete e risolutive per affrontare in modo definitivo la complessa situazione ambientale connessa all’attività dello stabilimento”. Il comunicato si conclude auspicando “la presenza ed il contributo attivo di tutti gli invitati”. Tuttavia, Lorenzo Forte, presidente dell’associazione “Salute e Vita” e primo firmatario del ricorso accolto a Strasburgo, non usa mezzi termini per definire l’iniziativa: “Il tavolo tecnico convocato per lunedì 9 giugno al Comune di Salerno è l’ennesima messa in scena politica”. Forte aggiunge che si tratta di “un tavolo che, nato qualche anno fa senza mai produrre risultati concreti, si ritrova oggi solo per dare un segnale di facciata dopo la durissima condanna inflitta all’Italia dalla Corte Europea dei Diritti Umani”. A suo dire, “questo tavolo, di tecnico, non ha nulla: mancano infatti i due attori centrali della vicenda – la Fonderia Pisano e i cittadini, rappresentati dall’associazione Salute e Vita – e questo lo rende, di fatto, un’operazione vuota, destinata a gettare fumo negli occhi, a perdere tempo giocando sulla pelle di morti e ammalati”. Forte prosegue la sua critica affermando che “siederanno attorno a quel tavolo proprio quei soggetti che la sentenza della Corte ha di fatto ritenuto responsabili di non aver agito per fermare la tragedia ambientale e sanitaria in atto nella Valle dell’Irno”. Definisce la situazione “paradossale, se non ridicolo”, ma sottolinea che a Salerno “siamo ormai abituati a questa politica, con la p minuscola, fatta di propaganda e tatticismi che preferisce la retorica verbale e il dolce far nulla pratico all’agire tempestivo e responsabile nell’interesse esclusivo del territorio, della salute dei suoi abitanti”. Il presidente di “Salute e Vita” ricorda poi come lo studio Spes del 2017 e la successiva relazione finale del 2020 abbiano dimostrato “che nel sangue di 400 cittadini, residenti entro un raggio di tre chilometri dalla ciminiera principale delle Pisano, si riscontravano livelli di mercurio cinque volte superiori alla media regionale, insieme a metalli pesanti che potrebbero provocare patologie gravissime come Parkinson, Alzheimer e vari tipi di tumore”. La sua domanda retorica è: “Cosa è stato fatto da allora? Nulla”. Nel mirino dell’associazione c’è anche la Regione Campania, rea di aver “da un lato riconosciuto ufficialmente che la fonderia inquina e che quindi va chiusa, come sottolineato in una dichiarazione pubblica del governatore De Luca, dall’altro invece le ha concesso una nuova Aia per altri dodici anni”. Un’altra critica è rivolta all’Arpac perché “continua a utilizzare parametri da zona industriale per i rilevamenti mentre l’area è residenziale e commerciale dal 2006, da quasi vent’anni”. In conclusione, Forte ribadisce la sua posizione: “La verità è che questo tavolo nasce per perdere tempo. È fumo negli occhi, una melina politica e istituzionale, una vergogna indegna nei confronti dei cittadini che in questi anni hanno sofferto, si sono ammalati, sono morti”. Lancia poi un appello chiaro: “Se davvero si vuole risolvere questa tragedia si convochi chi l’ha causata: i rappresentanti delle Fonderie Pisano. E si parta da chi l’ha combattuta fin dall’inizio: i cittadini e l’associazione Salute e Vita”.





