di Erika Noschese
È Giuseppe Bicchielli la scommessa vincente del centrodestra salernitano. Candidato in uno dei collegi dell’uninominale più difficili, Bicchielli ha avuto la meglio anche su Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione Campania e fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca. Con i suoi 65.643 voti e il 36,25% delle preferenze, l’esponente di Noi Moderati ha fatto tentennare il feudo di De Luca, abbattendo ogni certezza. Nel capoluogo di provincia Bicchielli ha un grande merito: ha saputo dimostrare che il Sistema si può abbattere e le critiche giunte dai suoi avversari politici non sembrano scalfire minimamente la sua persona. “Questa città da troppo tempo ha distaccato le scelte politiche da quelle amministrative ma un’amministrazione deve sempre essere legata al valore politico altrimenti accade ciò che è successo in queste terre: le scelte politiche vanno in un senso, quelle amministrative spariscono e non si capisce il perché ma di fatto isolano la città da un circuito nazionale di logica politica – ha dichiarato il neo deputato – A livello regionale, provinciale e locale è stato dato un segnale molto forte: il centrosinistra è minoranza, noi ci siamo messi insieme, c’è un programma e se c’è convergenza si fa insieme”. Bicchielli ha ricordato che il centrosinistra “non è riuscito a trovare una quadra né con i 5 Stelle né con Calenda ed è per questo che sono minoranza ma è chiaro che il centrodestra da oggi, a livello nazionale, regionale, provinciale e locale dovrà collegare le scelte politiche a quelle amministrative”. Salernitano, Bicchielli ha lasciato la città per trovare un futuro lavorativo altrove, “non essendo figlio di papà sono dovuto andare a Roma ma qualcuno gioca ancora sui personalismi e mi corre l’obbligo di ricordare che, quando 30 anni fa sono andato via, c’erano De Luca e Bonavitacola, torno politicamente e ci sono ancora loro, qualcosa è cambiato nel resto del mondo ma qua tutto è rimasto fermo, si è aggiunto solo il figlio ed è chiaro che c’è un problema di carattere politico che va affrontato”.
Forza Italia, Martusciello c’è e si sente
Non delude le aspettative Fulvio Martusciello che, ad urne chiuse, ha dimostrato di saper trainare il partito verso una nuova fase. Una rivoluzione in pochi mesi di campagna elettorale durante la quale sono aumentate anche le adesioni, tra new entry e ritorni. “In Campania siamo all’11%. Tre punti oltre la media nazionale e fra le migliori Regioni d’Italia, un risultato straordinario”, ha infatti dichiarato il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania. “Abbiamo ricostruito – ha aggiunto – una comunità in poche settimane, abbiamo mobilitato militanti e dirigenti e siamo solo all’inizio. Non era semplice in Campania con lo tsunami del Cinquestelle e con il sistema di potere della sinistra che governa la Regione ed i principali capoluoghi di provincia. Abbiamo messo in campo rinnovamento, passione, entusiasmo, buone idee. E’ la strada giusta”. “Ora daremo un contributo importante al centrodestra di Governo, lo faremo per il bene dell’Italia ed inizieremo a preparare l’alternativa in Campania. Nei comuni, alle prossime amministrative, ed in Regione”, conclude. Non risparmia attacchi al centro sinistra il vice coordinatore regionale degli azzurri, Roberto Celano: “Grazie agli elettori di Salerno e provincia. Il dato del cdx in generale e di FI (acquisito senza candidati locali!) è molto lusinghiero. Il vice Presidente della Regione perde malamente nel collegio della città. Il Governatore ha candidato il suo Vice ed ha perso – ha detto – Il suo partito e la sua aggregazione esce fortemente ridimensionata in provincia di Salerno e nella intera regione. Se non fosse un ciarlatano ne prenderebbe atto (avendoci messo la faccia con la candidatura del suo vice e del suo “pargolo”) e lascerebbe il disturbo. Ovviamente così non sarà. Le ragioni di poltrona e di “sistema” prevarranno sulle ovvie valutazioni politiche.. ma l’avviso di sfratto è forte e chiaro”.
Guido Milanese ritorna in parlamento
Guido Milanese, già parlamentare nella 14esima legislatura con Forza Italia, è stato eletto alla Camera dei Deputati nella lista proporzionale di Napoli: il risultato è giunto al termine di un lungo conteggio dei voti e grazie all’elezione di Antonio Tajani e Marta Fascina in altri collegi. Per Guido Milanese si tratta di un ritorno alla politica attiva, dopo un periodo nel quale ha continuato a militare all’interno di Forza Italia. Milanese, dunque, per essendo stato eletto a Napoli rappresenterà la Provincia di Salerno all’interno del Gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati. “Forza Italia ha dimostrato che tiene in tutta la Regione Campania. Un risultato questo frutto del lavoro di Fulvio Martusciello che ha rimarginato tutte le ferite con un entusiasmo rigenerato – ha dichiarato il parlamentare – Martusciello in un mese è riuscito a far ottenere un risultato importante in un solo mese, in altre occasioni non sarebbe stato possibile neanche farlo in anni. Siamo grati a lui e all’onorevole Tajani, spesso in Campania, per dare valore al lavoro svolto fino ad ora dal partito”.
I dati nella circoscrizione Campania
Nella circoscrizione Campania 1 per la Camera, che comprende la città e la provincia di Napoli, il M5s è primo partito con oltre il 41 per cento, davanti alla coalizione di centrodestra al 26,9 ed a quella di centro sinistra, al 21,6. Secondo partito è il Pd con il 14,4, poi Fratelli d’Italia al 13,8, Forza Italia al 9,3, Azione-Italia Viva al 5,5. La Lega di Salvini è sotto il 3, Unione Popolare al 2,7. Nella circoscrizione Campania 2, che comprende Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, il Movimento resta primo partito (27,7%) ma si afferma il centrodestra aggregato con il 38,2; terzo il centrosinistra, 22,2. Analoga la geografia per il Senato. A Napoli, la partita nell’uninominale – 21 parlamentari tra Montecitorio e Palazzo Madama – si chiude con 11 eletti per il M5s e 10 per il centrodestra. Nessun collegio a Pd e progressisti, niente rielezione per Luigi Di Maio sconfitto dall’ex compagno di partito Sergio Costa. Il Terzo polo si ferma sopra il 5 per cento, al di sotto della media nazionale malgrado il sostegno annunciato da alcuni nomi di peso fuoriusciti da Forza Italia. Bocciato Luigi Di Maio nel ‘collegio di ferro’ di Fuorigrotta, dove si afferma nettamente l’ex ministro dell’Ambiente Costa (M5s), oltre il 40 per cento, mentre Di Maio supera di poco il 24. Quarta Mara Carfagna al 6,7, scavalcata anche da Maria Rosaria Rossi, del centrodestra, che supera il 22. A Torre del Greco vince l’attore Gaetano Amato, 5 Stelle. Nel centrosinistra perde Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra. Va male a Casoria per l’ex ministro Vincenzo Spadafora, ora con Impegno Civico. Sconfitti la dem uscente Valeria Valente, Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio regionale, l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris ora frontman di Unione popolare. Bocciatura nei collegi anche per due candidati Pd vicinissimi al governatore Vincenzo De Luca, Fulvio Bonavitacola Luca Cascone.