di Monica De Santis
Si sono incontrati in Piazza Sant’Agostino una trentina di commercianti, organizzatisi tra di loro attraverso dei messaggi via whatsapp. Un incontro serale al quale hanno partecipato anche un paio di ristoratori. Un incontro per discutere e decidere una riapertura delle loro attività a partire da mercoledì nonostante il Governo abbia lasciato la Campania ancora per altri 7 giorni in zona Rossa. Al termine dell’incontro la decisione è presa. Mercoledì mattina i negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie e quanti fino ad oggi sono chiusi come stabilito dal Dpcm, alzeranno le loro saracinesche per tutta la giornata, in forma di protesta. Una protesta che proseguirà ad oltranza. “Ieri sera (venerdì per chi legge, n.d.r.) ci siamo incontrati e alla fine abbiamo deciso che da mercoledì, giorno in cui non è più in vigore il Dpcm di marzo, noi riapriremo”. Spiega così Pierluigi Murano, titolare di Gazzella, negozi di abbigliamento donna, con due punti vendita uno sul corso Vittorio Emanuele ed uno in via Dei Mercanti, l’incontro avuto con altri colleghi in piazza Sant’Agostino. “Al termine dell’incontro eravamo tutti concordi che da mercoledì mattina dobbiamo riaprire. Ovviamente ci auguriamo che anche altri colleghi che non hanno preso parte alla riunione possano decidere di aderire e di aprire i loro negozi. Io ho due attività e le perdite in termine numerici, visti i periodi di chiusura che non sono solo i quattro mesi di chiusura, ma sono anche le restrizioni imposte nel periodo di Natale ed ora Pasqua, ma anche a Carnevale e San Valentino, sono state tante. Le restrizioni hanno spaventato le persone, tanto che alla fine non uscivano di casa e di conseguenza non spendevano nei negozi. In termini numerici in questi 13 mesi ho perso circa il 50% degli incassi. Fortunatamente non ho dovuto lincenziare nessun dipendente perchè al momento stanno usufruendo della cassa integrazione, ma per il resto non ho e non abbiamo come categoria nessun aiuto. Voglio essere onesto, fino al governo Conte, i ristori, anche se non ci aiutavano a sostenere le spese, sono arrivati, ma soprattutto Conte ci metteva la faccia ogni 15 giorni. Ora con Draghi, non solo non lo vediamo e sentiamo, ma il decreto ristori che ha preparato è una vergogna. Non solo saranno briciole per ognuno di noi, ma non sappiamo neanche quando ci verranno date e sicuramente saranno gli unici soldi che vedremo. A queste condizioni meglio aprire. Le tasse, il fitto, le bollette continuano ad arrivare ogni mese e i risparmi che avevamo stanno finendo. Non ho un giardino a casa dove posso scavare e trovare soldi, quindi devo lavorare. Mi auguro che i salernitani capiscano la situazioni e che appoggino la scelta di chi come me da mercoledì tornerà a stare aperto. Quando la pandemia scoppiò lo scorso anno al nord, io decisi, come molti altri di chiudere i negozi perchè avevo intuito che stava per arrivare un’emergenza sanitaria di difficile gestione. Abbiamo chiuso prima che il governo lo imponesse. Ora però che le città anche in zona rossa sono vive, la gente è in strada, molte attività sono aperte, allora apro anche io, perchè è ridicolo imporre la chiusura solo ad alcuni e ad altri no e soprattutto consentire alle persone di uscire. Se escono possono anche fare acquisti, non succede nulla”