Piazza Pulita racconta ancora il dramma del pronto soccorso dell’ospedale Ruggi - Le Cronache
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Piazza Pulita racconta ancora il dramma del pronto soccorso dell’ospedale Ruggi

Piazza Pulita racconta ancora il dramma del pronto soccorso dell’ospedale Ruggi

di Erika Noschese
Nuove drammatiche immagini dal pronto soccorso dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno quelle trasmesse ieri sera a Piazza Pulita, programma di approfondimento di La 7. In questi giorni diverse le segnalazioni che i cittadini salernitani hanno inviato alla redazione giornalistica denunciando quanto accaduto negli anni presso il presidio ospedaliero di Salerno e che vanno a rafforzare il dramma di un sistema sanitario che ha troppe falle da colmare a discapito di utenti fragili, alcuni dei quali hanno anche incontrato la morte, in attesa di un posto in reparto. Le telecamere di La7 dunque hanno fatto tappa nuovamente in città con drammatici video di pazienti legati alle barelle: donna nuda in attesa di essere trasferita in reparto senza controllo dei medici, abbandonata a sè stessa, paziente con problemi psichici legata al letto e abbandonata, un uomo costretto ad usare il pannolone, uscito traumatizzato da quei giorni di ricovero tanto da non riconoscere neanche i familiari. “Noi abbiamo ricevuto delle segnalazioni, vedere quei video fa male perché già c’è sfiducia nei confronti dei pronto soccorso ed ora il timore aumenta ancora di più”, ha dichiarato Margaret Cittadino a La7 ricordando che quando messo in atto in questi mesi al Ruggi non è legale. Alcuni familiari hanno raccontato di essere stati raggiunti telefonicamente dal personale medico per chiedere l’autorizzazione a legare il parente al letto. “Abbiamo ritrovato una persona traumatizzata, non ci riconosceva più”, ha raccontato la donna. Dal direttore generale Vincenzo D’Amato nessuna spiegazione: impossibile comunicare con lui e conoscere quanto accade all’interno del nosocomio. “Scene come queste sono legate all’incapacità degli amministratori ma anche ai tagli sulla santità”, ha evidenziato Matteo Bassetti, infettivologo ormai noto alla cronaca durante la pandemia. Nessuna novità invece dal presidente De Luca che ha scelto di veicolare il messaggio attraverso il suo ufficio stampa: “i familiari devono dare il consenso, vengono raggiunti telefonicamente dal pronto soccorso e sono assolutamente consapevoli di ciò che accade – ha detto infatti Paolo Romano – Chiaramente, approfondiremo per verificare se sono stati commessi illeciti”. Il sindaco Vincenzo Napoli si è invece limitato a decantare le doti del manager Vincenzo D’Amato. Eppure le immagini restano impresse nella mente: viene a mancare quel briciolo di umanità che forse salva il rapporto paziente-medico e che spinge il cittadino a fidarsi del sistema sanitario pubblico. Immagini che non lasciano molto spazio all’immaginazione, men che meno alla strumentalizzazione come qualcuno dice ancora oggi.