di Brigida Vicinanza
Angelo Vassallo non fu mai ascoltato da Franco Alfieri. E oggi, a “condannare il candidato in quota Pd alle politiche del 4 marzo, ci penseranno i cittadini”. Parola del Movimento 5 stelle. Ma non solo. Dario Vassallo, il presidente della fondazione Angelo Vassallo sindaco pescatore, punta il dito contro l’ex assessore ai lavori pubblici della Provincia di Salerno, che avrebbe dichiarato di non aver mai letto le lettere di denuncia di Angelo Vassallo, nonostante gli siano state puntualmente recapitate. “Il signor Franco Alfieri, durante questi oltre sette anni che sono intercorsi dall’uccisione di Angelo Vassallo, ha sempre dichiarato pubblicamente di non aver ricevuto o di non aver letto le denunce di nostro fratello – ha sottolineato Dario Vassallo – le lettere che presenteremo dimostrano il contrario e certificano che qualcuno in questi anni non ha detto la verità”. Ma Vassallo vuole andare fino in fondo, e si appella proprio ad Alfieri: “Come mai dice di non aver visto le suddette lettere? Questa grave affermazione è stata sostenuta solo pubblicamente o è stata detta anche agli inquirenti che indagano sull’uccisione di Angelo? Inoltre, partendo dal presupposto che il Segretario del Partito Democratico può candidare chi vuole e quindi anche il signor Franco Alfieri, sorge una domanda: come mai 470 amministratori del Cilento e Vallo di Diano hanno sottoscritto la sua candidatura?”. Ma sulla candidatura di Alfieri, Vassallo chiede un controllo specifico e una maggiore chiarezza: “Ognuno può sottoscrivere ciò che ritiene più opportuno, ma noi chiediamo che dopo il 4 marzo intervenga la Commissione Antimafia per accertare i nominativi di questo elenco e sapere a che titolo essi hanno sottoscritto questa candidatura e quali sono le loro motivazioni”. E dal Movimento 5 stelle arriva l’accusa di Tofalo e Cammarano: “Finalmente possiamo documentare che durante gli anni in cui Angelo Vassallo si batteva, a nome dei suoi concittadini, per il rilancio della sua terra e per far ripartire opere infrastrutturali necessarie e inspiegabilmente ferme, l’allora amministratore provinciale Franco Alfieri non riteneva opportuno neppure leggere le richieste e le denunce che, con puntualità e frequenza, gli venivano recapitate dall’allora sindaco di Pollica. Ed è vergognoso che oggi, di fronte alle lettere, rese pubbliche dal figlio Antonio, con le quali Angelo Vassallo interrogava Alfieri sul perché lavori pubblici come quelli della ultimazione della strada Gelso-Casalvelino fossero ferme al palo, Alfieri risponda di non aver ricevuto mai nulla. Delle due l’una, o c’è malafede o siamo di fronte alla negligenza e all’incapacità tipiche di amministratori espressione di quello stesso partito che oggi spinge la volata dell’uomo più vicino a De Luca verso il Parlamento”. Queste le dure parole del deputato e del consigliere regionale pentastellati, che adesso richiamano alla riflessione i cittadini che andranno a votare: “Vassallo – sottolineano Tofalo e Cammarano – non è stato soltanto un uomo coraggioso, ma soprattutto un amministratore coscienzioso. Un uomo che pretendeva risposte di fronte all’ignavia degli amministratori cresciuti a pane e clientela come Alfieri, su cui già pesa una condanna della Corte dei Conti per danno erariale e che solo la prescrizione l’ha salvato da un inchiesta che ha fatto luce su episodi di corruzione e gare truccate in Provincia di Salerno. Uomini come Alfieri non saranno più candidati dal giorno in cui sarà in vigore la legge proposta dal Movimento 5 Stelle, che prevede la decadenza della prescrizione dopo il rinvio a giudizio. Se non ci sono riusciti i giudici a mettere fuori gioco Alfieri, ci penseranno i cittadini il prossimo 4 marzo».