di Giovanni Scoti
Potrebbe essere revocato lo sciopero indetto dalla Camera penale salernitana dal 17 al 21 febbraio prossimo. Il dietro front potrebbe essere determinato dal poco tempo che l’Unione Camere Penali nazionali ha a disposizione per informare tutte le camere penali italiani per coinvolgerle sulla problematica nazionale che ha indotto l’assemblea della Camera Penale salernitana, presieduta da Luigi Gargiulo ad indire la settimana di astensione. Al momento, la revoca dell’astensione è solo un’ipotesi, La decisione ufficiale arriverà al termine dell’assemblea che il presidente Gargiulo ha convocato per il prossimo 10 febbraio. Nel corso dell’assemblea che la scorsa settimana aveva portato alla proclamazione dell’astensione da parte dei penalisti salernitani, era stata registrata una convergenza importante tra Camera penale e Consiglio dell’Ordine in merito alle iniziative da intraprendere. Oltre ai 5 giorni di astensione fu anche decisa la convocazione degli Stati generali dell’avvocatura salernitana e non solo. Una convocazione aperta alla società civile, ai politici, ai cancellieri e, a tutti gli utenti del servizio giustizia. Una situazione dunque fortemente in bilico che potrebbe indurre i rappresentanti dell’avvocatura penale salernitana a modificare nel profondo la manifestazione di protesta diretta avverso, per esempio, alle modifiche introdotte nella recente riforma della giustizia, così come anche a motivo delle carenze e delle deficienze che, a detta di moltissimi professionisti del settore, impastoiano il mondo giuridico salernitano. Un mondo afflitto da annosa carenza di spazi, di mezzi, di tutto quanto, insomma, dovrebbe contribuire alla realizzazione di un servizio realmente efficiente e utile alla società. Alla società stessa, la società civile, insomma, alla quale essa si rivolge e per la quale essa svolge il suo compito insostitibile di supporto e di sostegno, per l’affermazione della cultura del rispetto delle leggi dello Stato, della Repubblica. Staremo a vedere, ora, quale decisione sarà partorita dalla nuova riunione che i rappresentanti della Camera penale di Salerno terranno il prossimo 10 febbraio, una riunione nel corso della quale verrà indubbiamente fatta ulteriore chiarezza sulla natura e sugli obiettivi della manifestazione di protesta che la categoria professionale forense si è risolta a promuovere quale solenne bocciatura del portato riformistico proveniente da Roma. Può indubbiamente anche darsi che la protesta venga effettivamente fatta rientrare per poi eventualemente ripiegare verso altre forme di espressione del dissenso diffuso tra gli avvocati salernitani come tra quelli del resto del Paese. Allora questa macchina della Giustizia che appare ai più, come sempre più farraginosa e inconcludente, quando non addirittura dannosa nei suoi effetti in direzione verso un popolo che paga fiori di quattrini in tasse e balzelli spesso inutili, andrebbe riformata di sana pianta, come si crede.