di Francesco Maria Bevilacqua
Nocera Inferiore e Sarno sono restate le uniche due “enclavi” del Pd nell’Agro Nocerino Sarnese. Ma facendo bene i conti l’unica vera enclave è solo Sarno in quanto il Pd di Nocera Inferiore deve la sua rappresentanza esclusivamente a Manlio Torquato (nella foto, ndr) che prima della campagna elettorale decise di stipulare una alleanza con i Dem “prestando” alla sinistra alcuni dei suoi “pezzi pregiati” elettorali. Pezzi pregiati pronti a tornare vicini al sindaco nel caso questi decidesse che l’Alleanza vada messa in archivio. Per il resto la Caporetto di Cadorna renderebbe bene l’idea dello sfacelo della sinistra nell’Agro nocerino. A Scafati nonostante il caso Aliberti, il Pd non riesce a riorganizzarsi con una possibilità di successo. Ad Angri neanche a parlarne, a Pagani Bottone è l’unico in grado di compattare il centrosinistra. A Nocera Superiore De Luca dovrebbe riesumare Montalbano per portare a casa un po’ di voti, ma non certo la vittoria. Una Caporetto generalizzata e senza che dall’altro lato ci sia il potente Impero Austroungarico. Anzi. Proprio nell’Agro anche il centrodestra di Cirielli sconta errori su errori (vedi Castel San Giorgio, la stessa Nocera Superiore, Nocera Inferiore e le divisioni di Sarno e Pagani). Probabilmente però gli errori di Cirielli sono stati negli ultimi anni minori di quelli di De Luca il quale si accontenta dei sindaci dei piccoli comuni: San Valentino Torio, Siano, Bracigliano e Castel San Giorgio che resta il Comune più grande ma dove il Pd è diviso tra il sindaco Paola Lanzara e il vecchio leader del Pci Andrea Donato. Le prossime elezioni al Consiglio provinciale saranno il primo vero banco di prova ma da non tenere in grande considerazione per l’enorme numero di consiglieri comunali che si definisce civico e che in forza di questa etichetta concorda voti e scambi elettorali sia con il centrodestra che con il centrosinistra. La vera cartina di Tornasole saranno invece proprio le elezioni comunali e più delle altre quelle di Sarno dove l’analisi del voto premia Canfora solo per il fatto di essere il sindaco uscente, ma volendo prendere per buono il dato del 4 marzo 2018, il centrodestra unito batterebbe facilmente il sindaco uscente ed ex presidente della Provincia. Inesistente, nell’Agro anche il M5S. Sono così radicati i vecchi schieramenti a Nocera, Pagani, Nocera Superiore che per i grillini risulta difficile inserirsi come terminali di raccolta del malcontento. Nell’Agro ci riesce meglio la Lega di Salvini e sinceramente non sembra adatta al ruolo di interposizione l’onorevole Villani, che proprio nel momento in cui è stata eletta alla Camera dei Deputati, perdeva nel suo Comune cioè Sarno, e non sconfitta dal partito al potere, cioè il Pd, ma addirittura dal centrodestra che era ed è all’opposizione di Canfora. I dati sono questi e nessuno potrà mai affermare il contrario anche se il politichese si affannerà a trovare giustificazioni e chiavi interpretative assurde. Il Pd perde anche nei comuni dove esprime i sindaci, come Siano, San Valentino Torio, Castel San Giorgio, e Bracigliano oltre che a Mercato San Severino. Insomma se questa non è una Caporetto sembra molto vicina ad una Waterloo. E intanto i sindaci espressioni di liste civiche e non schierati se la ridono. Per loro sarà facile arrivare al 2020, assistere a cosa succede per la Regione Campania, e poi decidere su quale carro salire. La storia non è cambiata. Tutto sembra un film già visto anche se gli attori oggi si chiamano Di Maio e Salvini.