di Fabio Setta
SALERNO – Finalmente ci siamo. Entro oggi, come ribadito nell’ultimo scarno comunicato, i due trustee Isabella Isgrò (Melior Trust) e Paolo Bertoli (Widar Trust), incaricati di alienare entro il 31 dicembre le quote di partecipazione societaria loro affidate dai due disponenti, l’Omnia Service di Enrico Lotito e la Morgenstern dello zio Marco Mezzaroma, assumeranno e comunicheranno le relative determinazioni dopo le opportune valutazioni delle offerte di acquisto arrivate entro il termine stabilito del 5 dicembre. Inevitabile che l’attesa dei tifosi sia spasmodica ma al tempo stesso snervante. Non senza un minimo anche di stanchezza da parte di chi vive per i colori granata e obiettivamente non ne può più di questa telenovela che va avanti ormai dal giorno della aritmetica promozione in massima serie. Una telenovela che potrebbe anche non finire oggi. Qualora i due trustee dovessero comunicare l’offerta più vantaggiosa (criterio che rientra anche nei crismi della soggettività) servirà comunque anche il parere della Figc. L’appuntamento in via Allegri sarebbe fissato per domani, alla presenza anche del presidente Gravina. I rapporti tra le parti, però, sono in corso già da giorni. Le tre offerte sul tavolo, va detto, non sono congrue rispetto al prezzo stabilito dalla perizia effettuata al momento della stesura del trust. Le cifre offerte sono di gran lunga inferiori e non potrebbe essere altrimenti. Il bene, in questo caso il club, si è inevitabilmente deprezzato in considerazione dei risultati sportivi e del valore della rosa. Sul fatto dell’indipendenza dai disponenti anche lì almeno una delle offerte, quella romana, capeggiata da due costruttori e la cui offerta sarebbe la più vantaggiosa secondo le indiscrezioni, non avrebbe soddisfatto completamente i legali della Figc. In tal senso si continua a lavorare su più tavoli. Le altre due offerte, quella del fondo della penisola arabica rappresentato da persone operanti già nel mondo del calcio italiano ma non in veste di proprietari di club e quella mista pugliese-salernitana, affiancata da un imprenditore americano, al momento sarebbero state ritenute meno vantaggiose. Altre voci riguardano una cordata elvetica, inseritasi proprio prima dello scadere del termine. Indiscrezioni, spifferi che ora, oggi, devono tramutarsi in qualcosa di concreto per rispetto verso la città e una tifoseria appassionata. Quali sono i possibili scenari allora? Il Trust Salernitana 2021 oggi, da comunicato, dovrebbe accettare l’offerta per poi in 15 giorni definire l’atto di cessione e il trasferimento quote. Tempi strettissimi, su questo non c’è dubbio. In tal senso la proroga dalla Figc, in caso di acclarata chiusura della trattativa sarebbe di ulteriori 45 giorni per garantire il passaggio di quote secondo tutti i crismi. Si arriverebbe quindi ad un tempo massimo di metà febbraio, a mercato di riparazione ampiamente concluso. Un problema non da poco visto che per salvare la massima serie la Salernitana avrebbe bisogno di importanti investimenti dal punto di vista tecnico nel corso del mercato di gennaio. Sempre ammettendo che arrivi l’offerta congrua, secondo i parametri richiesti. Il dubbio c’è. Se fosse arrivata perché attendere l’ultimo giorno utile per annunciarla. E se quindi il Trust Salernitana 2021 dovesse non ritenere ancora una volta congrue le offerte? La Figc potrebbe chiudere anche l’altro occhio dando alla squadra di proseguire il campionato con l’attuale management che continuerebbe ad occuparsi con ben pochi fondi della squadra e dopo gli errori estivi del mercato oppure escluderà la Salernitana come minacciato da Gravina alla scadenza della deadline fissata per il 31 dicembre. Ipotesi altamente improbabile vista anche la situazione della federazione che rischia di saltare il secondo mondiale consecutivo e non può permettersi ulteriori danni di immagine. In tutto ciò a pagare le colpe e scontare le pene sono i tifosi che inermi sono costretti ad assistere a tutto ciò, oltre le ormai settimanali pessime figure sul terreno di gioco per nulla difesi né dalla società, alias Fabiani e Marchetti né dall’amministrazione comunale, evidentemente colpevole di aver sottovalutato la gravità della situazione.