Si allungano, e sembrerebbe anche di molto, i tempi per la nomina del nuovo presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Per questo motivo, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha deciso di conferire a Marcello Feola nuovamente l’incarico di commissario per sessante giorni. Una nomina che non potrà essere considerata illegittima perché è strettamente legata all’iter di quella del presidente. Il designato è Giuseppe Coccorullo il quale, prima del decreto ufficiale, preferisce non intervenire, seppur in esclusiva a “Le Cronache” già aveva anticipato cosa sarebbe successo e cioè il ritorno di Feola come commissario.
«Il Parco non può rimanere senza una guida – ha detto il presidente designato – e dunque da Roma è arrivata la nomina che sarà solo temporanea e scadrà quando arriverà il decreto per il sottoscritto. Fino ad allora, e l’iter non ha tempi brevi, ci sarà il commissario. Prima del decreto – spiega infine – ci sono alcuni adempimenti come il passaggio all’antimafia, alle commissioni ambiente di Camera e Senato e poi alla Corte dei Conti. Nel giro di circa dieci giorni – conclude il futuro presidente – ci saranno novità». Concorde con Coccorullo è Domenico Nicoletti, già direttore del Parco cilentano e dunque ottimo conoscitore della norma, che però prevede tempi molto più lunghi per i vari passaggi. Adesso, dunque, c’è soltanto da attendere il trascorrere del tempo, sempre che dalle parti del dicastero di Via Cristoforo Colombo non si cambi idea sul nome di Coccorullo. Fratelli d’Italia, a Salerno e in provincia, è spaccato e la scelta dei nomi per la terna che è stata sottoposta a De Luca ha fatto infuriare molti.
A dare l’addio al partito, in aperta rottura con i vertici provinciali e regionali, è stato per primo il sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato, papabile presidente alla vigilia, che, rimanendo nei termini ecclesiastici, nel conclave è entrato come papa ed è uscito cardinale. Critiico, molto, anche il responsabile degli enti locali per il Cilento Raffaele Marciano. «Sulle varie nomine – ha detto in un intervento che fatto molto discutere – sono mancati i confronti e ciò ha determinato questa situazione a cui oggi assistiamo impotenti».