Andrea Pellegrino
Nella mappa degli italiani dei Paradise Papers c’è anche un salernitano. Nell’elenco pubblicato da L’Espresso, fino ad ora, compare anche Salvatore Calabrese, meglio conosciuto come “The Maestro”, originario di Maiori e famoso barman. Partito dalla Costiera Amalfitana (a 21 anni era il maitrè più giovane della Divina) è approdato, poi, a Londra conquistando tutti con i suoi cocktail. Oggi il suo nome compare nella lista degli italiani che hanno investito o portato soldi nei Paesi offshore. Si tratta imprenditori, manager di grandi aziende, ricchi uomini d’affari, avvocati e consulenti fiscali, che potrebbero agire in proprio oppure come fiduciari per conto di clienti che non vogliono comparire. Ma anche nobili, possidenti, sacerdoti, commissari giudiziari. E perfino piccoli artigiani o commercianti. Sono tutti soggetti registrati dallo studio Appleby – al centro della grande fuga di notizie ottenute dal consorzio giornalistico Icij – come azionisti o dirigenti di società offshore. In alcuni casi nei documenti delle Bermuda o di altri paradisi fiscali c’è solo un nome e un generico riferimento alla cittadinanza: Italy. Il settimanale pubblica l’elenco ‘segreto’ solo con i nomi delle persone che ha potuto ‘identificare con certezza, confrontando i dati registrati da Appleby con le visure societarie italiane’. Ma promette che la lista, nelle prossime settimane, ‘si arricchirà di altri nomi’, che al momento sta verificando. L’elenco è diviso per nome e cognome, città di provenienza, incarico, società e nazione in cui sono detenuti i conti offshore: dall’Isola di Man a Bermuda, da Jersey alle Cayman. Fra i ‘big’ presenti nella lista Andrea Bonomi, presidente di Investindustrial; la famiglia Crociani (Camilla, Cristiana, Edoarda) della galassia Vitrociset; Marco Drago, presidente del Cda di De Agostini, controllata dalla ‘sua’ B&D Holding; Carlo Grosso e Federico Ceretti, finiti con la loro Fim dallo scandalo Madoff; numerosi Padulli, dal conte Luca Rinaldo Contardo azionista di Moleskine, a Eugenia Isabella e Luigi di Reale Compagnia Italiana, fino a Maria Maddalena e Maria Vittoria attive nel comparto finanziario. C’è anche Umberto Silvestri, ex presidente di Telecom negli anni ’90 pre-privatizzazione.