di Marco Visconti
Enrico Tortora, in arte «Emb Dj» che sta per «mister bomboletta», è un Dj paganese che ha nella sua stanzetta una cosa insolita: un vero e proprio studio. Il suo amore per la musica nasce per il papà Luigi e lo zio Nicola, ora ha tanti anni di esperienza musicale alle spalle, ha lavorato per i locali più ambiti dell’Agro nocerino-sarnese. Si racconta in questa intervista per la sua passione, per questo suo nome d’arte «mister bomboletta» e per le sue console in cameretta.
Quando nasce la passione per la musica?
«Nasce nel 1987 quando, per la prima volta, vidi un programma creato da Lorenzo Cherubini dove, con i suoi dj set, si esibiva sulle spiagge di Riccione e Rimini invitando i più noti Dj e cantanti rap dell’epoca. Nel 1989 feci la prima richiesta a papà di fare il Dj come hobby perché la passione era forte».
C’è alla base l’amore per la musica che è stata trasmessa da padre in figlio?
«Certo! A papà piaceva la musica, però l’amore per la musica è nata con zio Nicola, fratello di papà, che aveva, come me, uno studio di registrazione e io andavo lì per vedere mio zio come suonava il basso insieme ai suoi amici».
È bello vedere il suo studio nella stanzetta. Qual è il primo oggetto che ha ospitato questa stanza?
«Appena diplomato, nell’anno 1990-91, chiesi la prima console a mio padre. Lui mi domandò dove l’avrei messa, io risposi di creare uno studio in cameretta, avendo un angolo dove dormire e creare la musica. Feci mettere sulla mensola della cameretta un mixer e un giradischi. Mio padre si fece uno dei suoi tanti finanziamenti per accontentare le mie richieste».
La musica col tempo cambia e, automaticamente, anche gli strumenti musicali. Lei ha pensato di mettere un’altra console in questa stanza, questa idea nasce durante il periodo pandemico da Sars-CoV-2, giusto?
«Col passare degli anni, come tutte le cose, la musica si è evoluta e anche i relativi strumenti per riprodurla. Sono arrivato al punto di prendere la terza console e di metterla in un altro angolo della cameretta, di dedicare una sorta di studio, per esibirmi nel periodo pandemico, dove non si poteva suonare. Dunque io avevo l’esigenza di suonare e mostrarmi al mio pubblico con un sistema fatto di telecamere inoltre un programma mi permette di mettermi in mostra sui social network. Sto attualmente sulle varie piattaforme, il nome è “Emb Dj” che sta per “mister bomboletta”».
Perché il nome «mister bomboletta?»
«Essendo diplomato all’istituto d’arte ho sempre messo in opera il fatto che a me piaceva tanto disegnare con le bombolette sui muri, devo aggiungere che non li ho mai imbrattati».
Perché dice che non ha mai imbrattato i muri?
«Anche sui muri ho sempre ritenuto di creare qualcosa di artistico e non di ingombro o di fastidio di colori».
Cos’è per lei la musica?
«Per me è vita, è compagnia, è un mezzo di sfogo».
Quanti anni ha di esperienza in qualità di Dj?
«Ho ben 34 anni di esperienza nel settore musicale. Sono il classico Dj che nasce dal vinile».
In quali luoghi ha lavorato?
«Sono sempre stato in luoghi dell’Agro nocerino sarnese».
Ha prodotto qualche canzone sua?
«Io ho fatto dei remix su Renato Zero».
Perché ha remixato le canzoni di Renato Zero?
«Mi affascina perché è diventato un artista partendo da zero».
Lei si rivede in lui?
«Sì, artisticamente. Renato Zero è colui che nel suo brano musicale inseriva il lato artistico, che è quello scenografico, truccandosi ed esibendosi in un certo modo».
C’è nostalgia per la musica degli anni ’90?
«Sì, c’è tantissima nostalgia. Lei lo vede con tantissimi vinili che ho in cameretta. La musica dance, purtroppo, non è stata più prodotta e, nel momento in cui si sono resi conto che la musica attuale è spazzatura, stanno riproponendo delle track degli anni ’90 in versione dance remixata. Mi dispiace dirlo, la musica di ora e specialmente il trap non è musica, ma è baldoria, è, come ho detto prima, un modo per imbrattare; mentre io amo “disegnare”».
Ci sono attività in prospettiva da fare come DJ?
«Ho la possibilità di creare in cantina un vero studio di registrazione per uso personale».