Con la compiacenza di un’agenzia automobilistica di Pagani, immatricolavano auto provenienti dall’Est europeo con documenti falsi per non pagare l’Iva: nei guai 21 imprenditori e 14 società di cui due oggetto di sequestro preventivo per 930mila euro da parte della Guardia di Finanza su delega delle Procure di Nola e Salerno. La contestazione è di evasione fiscale, associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, falsità ideologica in atto pubblico e induzione in errore di pubblico ufficiale (Motorizzazioni). Il danno sarebbe di 2 milioni di euro. Tutto sarebbe nato da una denuncia, in cui l’esponente riferiva di aver ricevuto dall’Agenzia delle Entrate la contestazione del mancato versamento dell’imposta sull’acquisto di una un’autovettura, che risultava aver avuto in Repubblica Ceca. L’auto in questione, pur provenendo dall’estero, era stata comprata dall’uomo tramite un concessionario di Marigliano, che gli aveva pure rilasciato regolare fattura, comprensiva dell’Iva. Il 43enne si è poi rivolto alla Guardia di Finanza che è riuscita a disvelare una serie di analoghe truffe commesse da quella che si è rivelata una vera e propria associazione a delinquere. Grazie ad un meccanismo fraudolento ben rodato tra l’Agro nocerino, Salerno e il Napoletano, il principale rivenditore, infatti, avvalendosi di alcune imprese del settore (sia nazionali che comunitarie, spesso fittiziamente interposte) e di un’agenzia di consulenza compiacente, con sede a Pagani, predisponeva, di volta in volta, delle certificazioni “a regola d’arte” a nome dei clienti, che simulavano, da parte di questi ultimi, l’acquisto delle vetture negli Stati Ue., nonché il corretto assolvimento dei connessi obblighi fiscali. La documentazione “falsa” veniva così esibita ai competenti Uffici della Motorizzazione Civile e dell’Aci per le pratiche di immatricolazione, senza destare alcun sospetto, dal momento che, in caso di importazione dei veicoli da parte di privati, gli unici adempimenti oggetto di verifica riguardano la presentazione di una mera auto-dichiarazione sull’avvenuto versamento delle imposte. La Guardia di Finanza avrebbe accertato acquisti di 600 autovetture per un danno di oltre 2 milioni di euro con l’Iva non pagata.
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