di Oreste Mottola
Niente più dell’arrivo dell’acqua potabile che zampillava dall’acquedotto ha rotto il tempo del medioevo nei piccoli paesi del salernitano. Spesso l’acqua era dei fiumi locali: il Sele ed il Calore ed i soldi arrivavano dalla lontana Roma. Fu poi il turno della Cassa per il Mezzogiorno e dei Consorzi Acquedotto. Ad Ottati, negli Alburni, l’iniziativa la presero i numerosi emigrati negli Usa, concentrati soprattutto a Birmingham, che mai avevano dimenticato il dramma del loro paese, negli Alburni, eternamente assetato perchè senz’acqua. Nel 1948 ci fu la svolta perchè ci fu chi organizzò una lotteria per ovviare al problema. “Gli Ottatesi d’America donarono perché la purezza di stille disseti le fauci ardenti”. L’associazione degli emigrati, intitolata alla loro veneratissima Madonna del Cardoneto, raccolse i fondi necessari per risolvere l’annoso problema. Ed è anche per questo che due di loro, Josephine Grilli e Pasquale Aquaro, furono gli ospiti d’onore della cerimonia d’inaugurazione. Le riunioni della “Società Nostra Signora del Cardoneto” si tenevano presso il Ristorante Bamonte a Williamsburg (New York). Il ristorante Bamonte, fondato da emigrati ottatesi nel 1900, è ancora oggi attivo e di proprietà della famiglia Bamonte.Era il 1948. Da una cronaca locale leggiamo: “Il 17 gennaio la buona gente di Ottati si era radunata presso la “Taverna” dove il vecchio conduttore della diligenza postale soleva interrompere il viaggio per consegnare la posta per il comune e passare la notte assieme ai passeggeri. Uomini e donne, ricchi e poveri, giovani e vecchi: l’intero paese era lì. Le autorità locali, civili e religiose, e i tutori della legge erano presenti così come una banda musicale. Un grande evento, il più grande nella storia di Ottati, stava per essere celebrato. Arriva l’acqua. Era una bella giornata. Uno di quei miti giorni invernali che la maggior parte di noi ricordano e il sole si era delicatamente portato verso il golfo di Salerno. Una fontana con tre rubinetti era stata di recente installata dentro il muro di don Ettore. Ma ancora non zampillava l’acqua. Per secoli di indicibili sacrifici gli Ottatesi avevano portato l’acqua dalla valle fino alle loro case e avevano sopportato il disagio con pazienza e forza d’animo. Ora finalmente, in questo fatidico giorno d’inverno, il sogno di millenni stava per realizzarsi. Gli Ottatesi presenti fissavano con occhi scettici quella fontanacon tre rubinetti…. Impossibile. Non poteva essere vero! L’acqua non aveva ancora raggiunto i rubinetti… probabilmente mai li avrebbe raggiunti, hanno pensato.Erano le quattro pomeridiane di questo assolato giorno d’inverno. Ognuno stava guardando la fontana a tre rubinetti… senza acqua. All’improvviso l’acqua pura e cristallina, giunta dalle montagne, ha iniziato a scorrere con forza e prepotenza dairubinetti e il lungo sogno degli Ottatesi si era avverato. La gente cadde umilmente in ginocchio in segno di ringraziamento e devozione alla Santa Vergine del Cardoneto, che aveva ripetuto il miracolo dell’acqua. Lacrime di gioia sono state viste negli occhi di tutti i presenti, e si udirono esclamazione di gratitudine verso la divinità e gli uomini.Il Reverendo don (Francesco) Raffaele Tardio alzò la mano destra, e con impressionante cerimonia il servo di Dio benedisse l’acqua nell’eternità. Il silenzio fu interrotto da singhiozzi e sussurri. Il reverendo Tardio, dopo la benedizione, ha parlato ai presenti, e, con parole ispirate, ha consigliato gli Ottatesi di non perdere mai la fede in Dio. Il Sindaco di Ottati, signor Renato Bamonte, dopo ha iniziato a parlare. Ha spiegato tutti i dettagli e le difficoltà incontrate nella realizzazione della grande opera. La folla ascoltava in profondo silenzio questo colto ed eloquente oratore. Quando il signor Bamonte ha menzionato “LA SOCIETA’ MADONNA DEL CARDONETO” e tutti gli Ottatesi d’America, l’entusiasmo della gente ha raggiunto proporzioni deliranti. I loro applausi e i loro saluti colpivano la roccia nuda della “Scogliera” (Rupe, ndr) e l’eco tornava alla folla. E quando la folla finalmente riguadagnò calma e compostezza, il reverendo Tardio invitò tutti a recarsi presso la chiesa di San Biagio dove fu cantato il “Te Deum” per i benefici ricevuti. Dopo la cerimonia religiosa la folla tornò alla fontana sulla strada dove i tre rubinetti continuavano allegramente a zampillare l’acqua pura della Montagna. Molti anziani sono stati visti avvicinarsi ai rubinetti e toccare e bere l’acqua, come a fugare ogni dubbio non credendo ancora se l’evento appena assistito era realtà o solo un sogno. Oltre al valore storico della ricerca il libro è anche un atto d’amore di Generoso Conforti nei confronti del proprio genitore, Donato Conforti, segretario comunale in servizio ad Ottati durante il sindacato del prof. Renato Bamonte, proprio nel periodo in cui fu progettata e realizzata l’importantissima opera pubblica. Per il sindaco in carica, Elio Guadagno, “l’anniversario andava degnamente ricordato. Ci sono state diverse iniziative e una delle più importanti è proprio la brillante ricerca di Generoso Conforti ed Oscar Zonzi. Hanno saputo recuperare la memoria di un tempo che sembrava perduta e donarci la possibilità di conoscere le vicissitudini della famiglia Aquaro, i cui componenti hanno conseguito, nell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento, posizioni di rilievo sia nell’organizzazione della vita pubblica locale, sia nell’assunzione di cariche governative.Soprattutto, è stato bello scoprire che malgrado si siano allontananti da Ottati da più di un secolo, nei momenti difficili hanno sempre voluto e saputo tenere saldo il legame con Ottati, fornendo anche un aiuto materiale.