di Arturo Calabrese
Era nell’aria da tempo: la campagna elettorale per le regionali ad Agropoli, prima o poi, avrebbe coinvolto direttamente l’ospedale cittadino, e così è stato. Ieri mattina, presso il bar della struttura, è comparso un manifesto che annunciava l’apertura del comitato elettorale della candidata della lista “A testa alta”, Rosa Lampasona, vicesindaco di Agropoli con delega all’ambiente dopo aver avuto, con evidenti scarsi risultati, quella alla sanità.
Ancora una volta, dunque, dopo le ultime elezioni regionali e amministrative, il presidio agropolese torna al centro della campagna elettorale. Finora non ci sono stati tagli del nastro, ma c’è ancora tempo, e quindi c’è chi decide di usare la struttura per farsi propaganda. Il manifesto ha avuto vita breve perché qualcuno, probabilmente un cittadino stanco ed esasperato, lo ha strappato via con forza, distruggendolo.
L’annuncio è rimasto affisso per un brevissimo periodo, ma si è riusciti ugualmente a catturare l’attimo con alcune foto, come quella a corredo di questo articolo, che testimoniano il fatto. In poco tempo, diverse istantanee, differenti da quella qui pubblicata, hanno fatto il giro della rete, creando ulteriore indignazione rispetto a quella già serpeggiante all’interno dell’ospedale.
Schietto e senza fronzoli è il commento di Antonio Corrado Mancino, la cui storia è stata più volte raccontata da questo giornale: “Dovevano convertire il piano ospedaliero e aprire il pronto soccorso: ennesima presa per il culo”. Molto duro anche l’intervento di Modesto Del Mastro, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, che parla di vergogna assoluta.
«L’ospedale è tornato in campagna elettorale – dice – vogliamo sperare che l’assessore non sia arrivata a tanto, che non si sia ricoperta di cotanta vergogna, abbassandosi ad attaccare un manifesto in un ospedale chiuso, in una città senza pronto soccorso dove la gente muore. È qualcosa di assolutamente deplorevole. Se fosse stata lei in prima persona o qualcuno a lei vicino, si tratterebbe di un fatto molto grave che ben descrive la natura affaristica e personalistica della sua attività politica.
Se invece lei è totalmente estranea, e quindi il manifesto è stato affisso da un buontempone, deve prenderne le distanze e chiedere umilmente scusa anche se la colpa non è ascrivibile a lei. Deve farlo pubblicamente, con un comunicato stampa e attraverso i suoi canali social. Sapevamo che l’ospedale sarebbe diventato terreno di campagna elettorale, ma non fino a questo punto.
È una vergogna assoluta. Hanno il coraggio di fare tutto ciò a testa alta – ragiona Del Mastro – ma dovrebbero abbassarla una volta per tutte. Pare, inoltre, che la locandina sia stata strappata da qualcuno con foga e tanta rabbia. Condivido e condividiamo il gesto: la misura è colma. Infine – conclude il consigliere provinciale – diciamo all’assessore, al sindaco, alla maggioranza, a De Luca e a tutta la bella compagna che l’ospedale non si tocca. Non più. Adesso basta. Vergogna!».
Qualcuno, insomma, continua a usare il nosocomio come luogo dove fare campagna elettorale, non curandosi di quanto fatto negli anni, delle inaugurazioni finte e delle promesse vuote. Il tutto, giusto sottolinearlo, a testa alta.






